Tu sei qui

In cattedra con la valigia

Editore: 
Donzelli
Luogo di edizione: 
Roma
Anno: 
2017


Recensione: 

In cattedra con la valigia raccoglie 9 saggi , introdotti dai curatori Michele Colucci e Stefano Gallo, che hanno il merito di soffermarsi su un fenomeno poco studiato ma non nuovo in Italia, ossia la mobilità interna dei docenti. I due studiosi si occupano da tempo di migrazioni e con questo lavoro aggiungono un tassello  inedito e importante alla ricerca intorno alle migrazioni interne in Italia. La mobilità degli insegnanti, oltre ad essere un fenomeno storico, come il saggio di Stefano Gallo dimostra soffermandosi nello specifico sui maestri elementari, è ancor'oggi al centro del dibattitto, soprattutto all'indomani della riforma sulla "Buona Scuola" (legge 107 del 2015) che ha previsto un piano straordinario di trasferimenti per la stabilizzazione delle figure precarie. 

Un'analisi delle dinamiche del reclutamento messe in atto negli ultimi anni mette in luce, grazie alla penna di Enrico Gargiulo, come si tratti di un settore che sempre più affianca lavoratori tutelati ad altri privi di garanzie, in cui la mobilità gioca un ruolo non certo irrilevante. Inoltre, il forte squilibrio della distribuzione territoriale dei docenti di ruolo rispetto agli studenti è strettamente connesso e spiega queste dinamiche, come peraltro la fortissima richiesta di lavoro testimoniata dall'iscrizione, per il triennio 2017-2020 di oltre 700000 persone nelle graduatorie di istituto, ossia di giovani aspiranti supplenti.

Di estremo interesse anche i saggi monografici su specifiche regioni o province (Bergamo di cui scrive Paola Barcella, Piemonte di Domenico Carbone e Enrico Gargiulo e Modena e Reggio Emilia di Domenico Perrotta e Dario Tuorto): emerge come certe dinamiche  caratterizzino strutturalmente le migrazioni, qualsiasi esse siano: le catene migratorie in primis e le implicazioni che la vita in mobilità (forzata) produce. Un esempio estremo, ma nemmeno troppo, che smantella lo stereotipo secondo cui l'impiego nella pubblica amministrazione sia sinonimo di tutele, è offerto dal saggio di Giuseppe D'Onofrio e Giustina Orientale Caputo, che intervistano donne campane che all'alba partono dalle loro case per andare a Roma e attendere la chiamata dalle scuole, senza naturalmente la garanzia di ottenerla. Una fotografia di vite in sospeso di donne il cui lavoro, per le caratteristiche che presenta, non è affatto lontano dalla tipologia del lavoro a chiamata. Si tratta di un chiaro esempio della trasformazione di una fetta del mercato del lavoro, considerata per decenni tutelante, in senso peggiorativo e che dice molte dei processi di precarizzazione in atto da tempo e trasversali a differenti ambiti, inclusi quelli relativi al lavoro "intellettuale". 

Si tratta di una raccolta di saggi che, senza venir mai meno ai criteri di scientificità e ricerca, presenta caratteri di grande chiarezza e accessibilità; inoltre, l'eterogeneità di contenuti, stili e metodologie offerta dai nove saggi, rende tale volume variegato e non certo destinato ai soli addetti ai lavori. Un compendio interessante, cui molti saggi del volume rimandano, è il sito migrazioninterne.it che raccoglie ulteriori dati e informazioni, per coloro che volessero approfondire.

Autore della recensione: 
Silvia Camilotti