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Congedi balcanici

Editore: 
Fara editore
Luogo di edizione: 
Santarcangelo di Romagna
Traduttore: 
Srdja Orbanic e Danilo Skomercic


Presentazione: 

Il libro parla di congedi (ovvio il riferimento al gergo militare, anche se qui la parola va intesa nel senso più ampio): “Alcuni se ne vanno, altri muoiono, altri ancora, frastornati dalla terribile atmosfera che li circonda, si rifugiano nell’alcol, nella follia, nell’isolamento.” È il congedo, imposto, da un mondo in cui si è vissuti fino ad allora, con amicizie e simpatie che certo prescindevano dal gruppo etnico di appartenenza. Sono molte storie che si avvolgono a spirale - cominciano, vengono lasciate, riprendono - intorno al protagonista principale e tutte raccontano le grandi tragedie nella vita dei singoli, innescate da una politica cinica e brutale che ha provocato le guerre balcaniche per rimanere al potere. Siamo nel periodo di guerra dal 1991 al 1994, ma non c'è nessuna analisi ideologica, l'autore la evita accuratamente per dedicare tutta la sua attenzione ai sentimenti, alla vita dei suoi 'piccoli eroi'. Il protagonista, nella confusa situazione dell'epoca, vive emozioni, affetti, amicizie, grandi amori e soprattutto un legame stabile, profondo con una terra che non vuole a nessun costo abbandonare. 

È un libro contro la guerra, scritto col piglio del grande scrittore.