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Quello che non so dell'Ucraina e di Trento

di Maria Rosa Mura

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Cosa sappiamo dell'Ucraina? a stento la pronuncia del nome, con l'accento che si sposta, balbettando una volta su una vocale poi sull'altra, per non far torto a nessuno.

Negli ultimi anni ne sappiamo qualcosa di più, se abbiamo ascoltato le tante donne che sono venute a cercare lavoro qui. Insegnanti, giornaliste, cuoche e operaie che si sono prese cura dei nostri vecchi.

Così un paese affondato nelle nebbie di un imprecisato est è diventato le miniere di carbone di Donetsk dove vivono i genitori di H., che però non sono  russofoni,  le pianure infinite dove sono stati deportati dalla Polonia i nonni di R.; una mitica Leopoli asburgica è riemersa con il suo nome ucraino e attenzione a non usare con un'ucraina quello polacco!; riappare da vecchi studi di storia una Galizia che stentiamo a localizzare (ma non è in Spagna?!). E avanti, dopo il  racconto di N. a riprendere in mano l'atlante per localizzare meglio Dnipropetrovsk, a frugare nel benedetto  wiki: ma Babij Jar non era un poema di Evtušenko, una musica di Šostakovič?

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E chi è Ivan Franko per dare il nome alla città da cui viene M.?

Quando le vicende scorrono tranquille queste possono essere solo curiosità, desiderio di conoscere meglio la vita e il passato di persone amiche. Ora in Ucraina la situazione si è fatta grave, le amiche sono preoccupate per i figli in età da servizio militare, per le famiglie lontane. I nostri giornali viaggiano a colpi di macete e di semplificazioni, di statistiche che ignorano le persone; si verifica una crisi? e loro mettono in fila sul foglio figurine di soldatini, carri armati e aerei da combattimento. Questo ne ha tot, quell'altro invece…; un automatismo idiota, come fosse un gioco, come non ci fossero mai alternative allo scontro e alla guerra!

L'ostilità lontana riappare a Trento e coinvolge persone che vengono da zone diverse dello stesso paese o da altri stati. I nove ospiti dell'ospedale trentino diventano ‘le vittime’ o 'i fascisti'  di piazza Maidan, a seconda dell'interlocutore con cui si sta parlando.

La presenza di tante persone da tante diverse parti del mondo nella nostra piccola città ci impone l'obbligo di studiare, di leggere, di ascoltare, di capire. Altro che cancellare la geografia dai programmi scolastici! e come la studiate la storia dei popoli e cosa capite del loro presente senza un atlante a fianco?

cosa possiamo capire di quel che poi succede in piazza Duomo a Trento?

Tante cose davvero non so, ma di una cosa sono sicura: non voglio fare nessun referendum con carri armati che mi girano intorno e amo i paesi in cui persone di diverse lingue e diverse religioni e diverse culture si muovono liberamente negli stessi territori e tutte sono rispettate .