Ci sono due modi di guardare la realtà come ben descrive in un quadro questo fumetto. Una giovane e due ragazzini appoggiati al parapetto di una nave, guardano l'affannarsi dei giovani curdi che cercano di eludere la sorveglianza della polizia greca e di nascondersi sui camion che si stanno imbarcando per l'Italia. I ragazzini ridono delle 'formiche' agitate che vedono nel porto, la ragazza di ritorno dalle sue vacanze è più pensosa. Ha coscienza di quanto vede e della drammaticità della situazione. Si è impegnata a conoscere la storia di questo popolo, sa qualcosa del luogo da cui vengono, dei pericolosi arrivi a Venezia, dei motivi che li hanno spinti fino a quel tragico gioco a guardie e ladri.
In modo semplice, a volte didascalico, con un tratto ispido e arruffato che non vuole piacere ma che fornisce elementi precisi di conoscenza, questo fumetto ci comunica un pensiero, ai nostri giorni particolarmente importante. Andiamo in vacanza e incrociamo chi viaggia perché costretto, uomini ridotti alla disperazione: possiamo chiudere gli occhi e il cuore, possiamo riderne, possiamo sentirne la comune umanità