In Francia, nel collegio di gesuiti di Fontainebleau, per lo più frequentato da figli di famiglie benestanti, Julien, undici anni, fa amicizia con Bonnet, un ragazzo ebreo poco più grande di lui, iscritto alla scuola sotto falso nome perché è il 1944 e la Francia è occupata dai nazisti.
Tra Bonnet e Julien si stabilisce un delicato rapporto di amicizia: il primo insegna all'altro trucchi nei giochi e lo inserisce a pieno titolo nel gruppo dei compagni; il secondo, più dotato ed intelligente, gli mostra come sia facile suonare il piano e gli presta dei libri interessanti.
Intanto la vita al collegio scorre normalmente: si proiettano film divertenti, si va a fare la doccia ai bagni municipali. I ragazzi si fanno dispetti, nutrono antipatie più o meno evidenti, avvertono i primi turbamenti della pubertà. Gli insegnanti cercano di essere abbastanza comprensivi e fanno del loro meglio per educare cristianamente gli studenti.
L'amicizia tra Bonnet e Julien, così come la tranquillità forse solo apparente del collegio, verrà però stroncata dalla denuncia di un compagno, che, punito per aver praticato il mercato nero, decide di vendicarsi in questo modo del rettore, pur sapendo di coinvolgere così anche gli altri collegiali. La Gestapo arresterà il direttore della scuola, padre Jean, e tutti i ragazzi ebrei che vi sono nascosti.