Tu sei qui

Qui dovevo stare

Editore: 
Fandango
Luogo di edizione: 
Roma
Anno: 
2021


Recensione: 

Dozzini ritorna su temi a lui cari, che intrecciano società italiana e parlano, necessariamente, anche di migrazioni, in un contesto di provincia. In questo caso il protagonista è Luca Bregolisse, detto il Brego, imbianchino quarantenne che se può lavora in nero, ha un passato da ragazzo dei centri sociali, un matrimonio insignificante per come viene tratteggiato nella sua relazione con la moglie e la figlia piccola e un padre pensionato e comunista; ha anche un dipendente marocchino di nome Nabil pieno di guai, molti dei quali da ricondurre al figlio minorenne Mohamed, detto Massimino, che spaccia e ogni tanto scompare.

La focalizzazione non vuole essere la migrazione, ma la società che cambia, in tanti modi e per tante ragioni che si intrecciano in un crescendo di complicazioni, disillusione e intolleranza. Non pare esserci salvezza per nessuno, in questo testo disincantato che fotografa uno spaccato di società che è cambiata (in peggio), in cui il tessuto sociale e le relazioni implodono soverchiate dalla ricerca del proprio vantaggio e di quella che il protagonista interpreta come sua occasione di emancipazione.

Un romanzo che offre, con gli strumenti della narrativa, una lettura sociologica di una provincia sterile in cui mettono radici pensieri e visioni piccole che però hanno un grande potere seduttivo.

Autore della recensione: 
Silvia Camilotti