Tu sei qui

L'odore più buono è quello del pane

di Lidia Saija

 «I due odori più buoni e più santi son quelli del pane caldo e della terra bagnata dalla pioggia».  (Ardengo Soffici, Taccuino di Arno Borghi, 1933)

 Chi, tra coloro che sono cresciuti a suon di ‘dieta mediterranea’, non si sente a casa ricordando o sentendo il profumo di buon pane appena sfornato?

 

Di pane ne esiste una varietà infinita, ma si potrebbe così definire: «prodotto alimentare ottenuto dalla fermentazione, lievitazione, e successiva cottura in forno di un impasto a base di farina di cereali e acqua». 

 

 

Data la sua importanza nella tradizione nutritiva mediterranea, il termine stesso sta ormai ad indicare un mezzo di sostentamento in generale, non necessariamente in senso fisico. La sua storia risale all’homo erectus; le prime forme di produzione del pane risalgono già a diversi millenni a.C., ma la prima vera rivoluzione si ha intorno al 3500 a.C., quando gli Egizi scoprono come farlo lievitare per prenderlo più soffice. Dall'Egitto l'arte della panificazione passa poi in Grecia. I greci diventano ottimi panificatori, producono più di 70 qualità, aggiungendo alle ricette di base ingredienti come latte, olio, formaggio, erbe aromatiche e miele. Ma furono i Romani coloro che fecero conoscere la pasta per il pane, e la resero una ricetta popolare. Al contrario, nel Medioevo, la preparazione del pane e il suo consumo, divennero un lusso riservato solo ai nobili e signori mentre il popolo doveva accontentarsi di un semplice impasto ottenuto dall'orzo o dalla segale. 

Fu solo nel Rinascimento che il pane ridivenne, in Italia, un alimento popolare e la ricetta venne rivisitata assumendo quelle caratteristiche a noi care che mantiene ancora oggi. I fornai rinascimentali, infatti, introdussero l’utilizzo dell’innovativo lievito di birra e della farina di grano duro di alta qualità.

Il pane può anche essere non lievitato, detto perciò azzimo, soprattutto nel caso sia da conservare per lunghi periodi.

Oggi è impossibile quantificare la varietà di tipi di pane esistenti al mondo. Il pane di frumento è il pane dei paesi occidentali, dell’Europa con clima caldo, diffuso anche nelle Americhe dalle popolazioni di origine europea. Nei paesi freddi nord europei è spesso diffuso il pane di segale, cereale molto più resistente del frumento al freddo e soprattutto adatto ad estati brevi. Il pane non lievitato è diffuso in diversi paesi medio-orientali, ed è maggiormente prodotto senza l'aggiunta di sale. Ma sono anche altri i cereali utilizzati al posto del grano: in Africa e nelle zone calde del sud-ovest asiatico (paesi arabi) spesso è usato il pane di miglio o di sesamo, in precise località africane è presente il pane di teff; nel Sud-est asiatico e in India, Cina, Corea e Giappone esiste l'uso di fare ‘il pane’ (o meglio derivati più o meno analoghi al pane) con il riso.

Insomma il pane sembra ricoprire una parte importante dell'alimentazione in diversi Paesi in giro per il mondo.

Qui trovate la versione più comune della preparazione della pasta di pane (di grano!), per chi vuole cimentarsi, invadendo la casa con dolci e calde fragranze. 

 Fonti: wikipedia.org, giallozafferano.it