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GOOD LUCK. L’odissea dei migranti

GOOD LUCK

l’odissea dei migranti

di Manuel Marrese

 

 

Foto: Roberto Ianes

L’idea

Erano i primi di ottobre e lavoravo a delle improvvisazioni teatrali ispirandomi a storie di migranti che dall’Africa si mettono in viaggio verso l’Europa. Seguivo da tempo le storie di ragazzi eritrei che, scappati dal loro paese in cerca di un futuro migliore, vengono rapiti lungo la strada e portati nel deserto del Sinai: lì gruppi di beduini li torturano e chiedono riscatti fino a 50.000 dollari ai parenti delle vittime in cambio della loro libertà. Ricordo la fatica di quel lavoro di immedesimazione, per me necessario, per entrare in quell’inferno ed avvicinarmi a quei ragazzi. Una sera, la sera del 3 ottobre, tornato a casa stanco ma soddisfatto, ho deciso di fare una cosa che negli ultimi tempi faccio sempre meno: mi sono connesso al sito di repubblica per leggere le notizie del giorno.

Una grande foto in prima pagina: una fila interminabile di bare. Lampedusa. Non è di certo una novità, non è di certo il primo barcone affondato, ma quella sera, in quel momento, qualcosa dentro di me è cambiato. Il 3 ottobre 2013 è per me un giorno in cui qualcosa è cambiato. Da quel giorno, ogni giorno, pensando a quella barca, a quelle persone, ho deciso che non si può più aspettare, non si può più stare a guardare. Ed ho cominciato a lavorare a “Good Luck”. Il nome mi è giunto dal mare: Good Luck è la scritta di una fotografia ritrovata a Lampedusa, emersa dal mare: la foto che uno di quei ragazzi portava con sé lungo il viaggio. Buona fortuna.

 

Foto: Jessica Zufferli

La ricerca artistica

Il processo che porta alla creazione di “Good Luck” è esso stesso un viaggio: in sala cerco di creare le condizioni affinché possa lasciarmi andare, smettere di pensare a ciò che devo fare e cominciare a muovermi. Condizioni necessarie per questo percorso sono il buio e il silenzio; per entrare in una dimensione altra, extra-quotidiana, e far sì che emerga quello che portiamo dentro, la paura e l’emozione. Un viaggio dentro di sé, alla ricerca della parte più profonda, anche oscura, di noi stessi. Un viaggio talvolta doloroso, ma necessario, per raggiungere uno stadio di consapevolezza diverso. Un viaggio nella sofferenza, che attraversa la sofferenza per raggiungere uno stare al mondo altro. Teatro è vita, e la vita entra nel teatro attraverso un lavoro su sé stessi, per fare emergere la propria verità. Questo lavoro di verità porta a quell’incontro autentico tra le persone che è il teatro; il resto non conta.

L’incontro

Sono sempre più convinto che il teatro sia un incontro tra persone, dove si interrompe il quotidiano e si entra in una dimensione altra, dove si parla da “dentro” a “dentro”; si ferma, per un istante, la chiacchiera quotidiana e si comincia, finalmente, a parlarsi davvero. “Good Luck” vuole essere un modo per realizzare questo incontro, che può avvenire in un teatro ma anche al di fuori, avendo come una unica condizione necessaria la disponibilità delle persone a lasciarsi andare, abbandonarsi e farsi trasportare da quanto accade. In fondo, “Good Luck” vuole agire per far sì che scatti quella scintilla, quella molla interiore, e non si ritorni più a casa, alla solita vita, alla solita chiacchiera.

 

Foto: Jessica Zufferli

 

good luck è un grido di rabbia

good luck è il canto di ogni madre

good luck è un inno alla vita

 

trailer dello spettacolo

pagina Facebook di Manuel Marrese

Manuel Marrese Attore e regista teatrale, segue un percorso artistico indipendente, approfondendo in particolare il lavoro sulla voce di Carmelo Bene ed il lavoro sul corpo di Pina Bausch. Dopo le prime esperienze in un gruppo teatrale scolastico segue laboratori intensivi con alcuni maestri della scena internazionale, trascorrendo un periodo al Teatro dell’Odin in Danimarca e partecipando ad un percorso di formazione verso la creazione ideato da Virgilio Sieni. Realizza alcune produzioni caratterizzate dalla contaminazione e l’esplorazione fra i linguaggi: non solo il teatro, ma la poesia, la danza, la musica.

CONTATTI: manuel.marrese@gmail.com; 3404327