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Le finestre che parlano. Attraverso loro ho conosciuto la gente di questa città

 

di Saameh Golzadeh

Non ho mai potuto accettare che gli edifici fossero esseri inanimati. Possibile che la finestra esista senza che vi sia una vita a percorrerla? La finestra è l’anima della casa e il suo occhio. La finestra è polmone e cuore pulsante. La finestra ogni mattina porta luce nelle nostre stanze, risveglia i fiori e lascia entrare canzoni d’amore solo per le nostre orecchie; ci regala l’aria per respirare e porta i colori nelle nostre vite. Certe volte tra me e me penso che il rumore degli inquilini di casa dipenda anche dai colori e dalle luci che porta con sé. È possibile guardare, sentire, respirare, risvegliare, regalare colori e senso di vita, senza essere vivi? È possibile essere vivi ma non avere alcun impatto su ciò che ci circonda?

I passanti che percorrono la via, lanciano di tanto in tanto un'occhiata alle finestre, i bambini ci giocano di fronte. Ogni volta che passo davanti a una casa, vedo lo sguardo di una finestra, uno sguardo pieno di parole mai proferite. Bisogna conoscere quello sguardo, talvolta parla d’amore, altre volte di freschezza, solitudine, oppure di nostalgia. Parlano con il loro silenzio come fossero una persona viva. Le finestre hanno vissuto tutte le storie del mondo da quando sono esistite, storie che gli altri hanno dimenticato. È possibile passare davanti ad una finestra e non udire i suoi mormorii? Ho conosciuto la gente di questa città attraverso le loro finestre. Ognuna di loro mi parla con suoni diversi ma con parole d’amicizia, vicinanza e affetto. A dire il vero, ogni giorno, le finestre di questa città, usano parole diverse affinché siano viste, affinché siano sentite.

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