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Bandiera dei pionieri

Bandiera dei pionieri russi, Russia, 1919, prestata da Nadejda Kouliatina


Bandiera di raso di seta colore rosso di dimissioni 100 x 80. La bandiera dell'organizzazione nazionale dei pionieri di Lenin.
Tutta la popolazione dell'Unione Sovietica è cresciuta sotto questa bandiera che è rimasta per noi un simbolo dell'appartenenza, dell'amicizia e della concezione della società.
L'organizzazione nazionale dei pionieri è stata costituita nel 1922 e fino al 1924 portava il nome di Spartaco. Soltanto dopo la morte di Vladimir Lenin è stata chiamata con il suo nome.
Le origini del movimento dei pionieri si trovano in scautismo. Prima della rivoluzione del 1917 la Russia aveva una rete relativamente vasta (circa 50.000) di organizzazioni di scout per bambini. Nel 1919 si è deciso di combinare i principi di scouting con l'ideologia comunista. Diventare pioniere era un grande onore per tutti bambini sovietici. Quando compivi 9anni ed eri degno alle regole dell'organizzazione, potevi diventare pionier. Era un momento magico per tutti noi perché i pionieri erano i migliori della società!
Pionier è un giovane costruttore del comunismo - lavora e studia per il bene della Patria, onora la memoria dei caduti per la Patria e diventa il suo difensore.
Pionier è un combattente attivo per la pace, fedele amico degli altri pionieri e dei figli dei lavoratori di tutti i paesi.
Pionier prende esempio dai comunisti, preparandosi a diventare membro del komsomol, fa da esempio agli ottobrini, i piccoli che cominciano la scuola.
Pionier porta alto l'onore della sua organizzazione, delle loro azioni e rafforza il suo prestigio. Pionier è un compagno affidabile, rispettoso verso le persone anziane, si prende cura dei più piccoli, agisce sempre secondo la coscienza e l'onore.

Queste regole ci affascinavano e ci supportavano nel capire il bene ed il male e noi tutti aspettavamo con gioia ed ansia (sarò degno?) il giorno della grande festa per prestare il nostro primo giuramento e per poter indossare la divisa dei pionieri. A parte la camicetta bianca e la gonna nera per le femminucce e i pantaloni neri per i maschietti, quello che ci attraeva di più era il fazzoletto da collo rosso! Con questo fazzoletto al collo camminavi con la testa alta, desideroso di migliorare il mondo!
Nell'organizzazione dei pionieri sotto forma di gioco si faceva un importante lavoro educativo con i bambini nello spirito della fedeltà alla Patria ed all'internazionalismo, insegnando l'atteggiamento coscienzioso al lavoro e rispetto verso il patrimonio pubblico, si dava la possibilità per uno sviluppo culturale e spirituale.
In ogni città o località c'erano uno o più Palazzi o Case dei pionieri dove i bambini passavano tutto il tempo libero dopo la scuola. Si potevano frequentare gratuitamente diversi corsi e gruppi secondo gli interessi e i desideri. Cantare, ballare, fare sport, giocare agli scacchi, fotografare, disegnare, fare modellismo e tante altre cose davano ai ragazzi la possibilità di crescere in modo armonioso in gruppo.
I pionieri non avevano il tempo per annoiarsi. Un giorno andavamo a raccogliere la carta usata o rottami di ferro per il riciclaggio. Un altro giorno correvamo a trovare una vecchietta che non aveva la forza di fare i lavori di casa. Poi c'era qualche guasto nella piazzetta dei giochi per i bambini piccoli nel cortile che bisognava sistemare. Poi c'erano da fare le prove per diversi concorsi di creatività giovanile. Concerti, spettacoli, gare sportive... eravamo molto indaffarati perché nessuno ti liberava dai compiti di classe.
Comunque dopo un anno di una vita intensa in gruppo e per la società, d'estate ci aspettavano le vacanze e la stragrande maggioranza dei pionieri le passava nei campi estivi. Nell'URSS funzionavano più di 40 mila campi estivi, dove riposavano ogni anno circa 10 milioni di bambini. Ventiquattro giorni fra nuovi amici con giochi, avventure e divertimenti.
Con il passar degli anni ci rendiamo conto quanto bene ci ha fatto questa esperienza e, quando io ho deciso di trasferirmi in Italia, i miei amici mi hanno regalato la nostra bandiera perché io possa ricordare le mie radici e il mio passato. Gli sono molto riconoscente!