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L'Associazione Volontarinstrada onlus

di Lidia Saija

imageL’Associazione Volontari di Strada è nata nel 1999 per il lavoro di Charlie Barnao, sociologo dell’Università di Trento che, dopo aver intessuto, per motivi di studio, legami con le persone che vivevano la strada a Trento,  ha contribuito alla creazione di una concreta opportunità di condivisione. Nel 2011, l'associazione si è riorganizzata con il nome di Volontarinstrada onlus, continuando ad occuparsi delle stesse attività.

 

Abbiamo rivolto alcune domande ad un volontario dell'associazione, Corrado Consoli.

Quali sono le vostre attività, nello specifico?

Due sere a settimana, di lunedì e giovedì, ci rechiamo in Piazza Dante, il luogo simbolo della marginalità di strada in città, con tè e panini da condividere con chi viene a trovarci. Il tempo lo passiamo quindi con i “barboni" di questa città, e con loro abbiamo l'opportunità di scoprire un'incredibile varietà di persone, caratteri e storie, spesso lontana anni luce dall'immagine stereotipata che ne ha la maggioranza delle persone. A volte si porta un pallone e si gioca a calcio tutti insieme, a volte c'è un po’ di musica ad esempio, con la RAccattuM band, band multietnica formata da homeless e non. Insomma, ci si diverte imparando a conoscersi.

Ci parla un po’ della varietà di persone che vivono in strada e con cui lei è entrato in contatto?

Incontriamo tanti italiani e trentini, contrariamente a quanto si potrebbe pensare. Ci sono ‘professionisti della strada’, che sono abituati ad arrangiarsi in questo mondo, dove competizione e solidarietà si alternano in meccanismi relazionali estremamente delicati. Alcuni sono invece 'nuovi arrivati’, che si trovano in strada per una serie di contingenze che li catapultano improvvisamente in una realtà difficile, lasciandoli spaesati.

Ci sono anche parecchi stranieri, che più facilmente degli italiani si ritrovano in questa brutta condizione: basta non avere più un lavoro e di conseguenza perdere la validità del permesso di soggiorno. Molti di loro sono rifugiati e la loro presenza in strada, ancora una volta e ancora di più, denota una carenza di servizi e di sostegno da parte delle istituzioni.

Qual è la vostra motivazione?

Non ci muoviamo spinti da una motivazione assistenziale. Chi vive la strada a Trento non ha certo bisogno di noi, se non in rari casi, per mangiare un boccone o bere un tè. Manca loro spesso, invece, l’opportunità di rilassarsi un momento, chiacchierare, conoscere persone che non siano altri “marginali” o professionisti del welfare. Noi cerchiamo di dare questo: un momento di relax. Di certo, prendiamo molto più di quello che siamo capaci di dare.

Come giudica la situazione dei senza fissa dimora?

Non siamo inconsapevoli della gravità di molte situazioni, e di come spesso le persone con cui parliamo sono state violentemente rifiutate dalla società. Ed è per questo che, a fianco dell’attività di strada, siamo motivati ad impegnarci sempre di più in attività di sensibilizzazione ed advocacy, per affievolire l’ossessione securitaria che spesso fa sì che abbiamo solo paura di chi vive al margine. Il mondo della strada è molto originale, creativo, pieno di artisti, ognuno a suo modo. Non dovrebbe far paura: senza la paura il disagio collettivo diminuirebbe drasticamente. Sia quello di chi vive al margine (che forse ci vivrebbe un po’ meno), sia della comunità nel complesso. E noi ci impegniamo, negli enormi limiti delle nostre disponibilità e capacità, ad aiutare chi non ha voce a farsi sentire, almeno un po’.

Riferimenti dell'associazionevolontarinstrada@gmail.com

Pagina Facebook Volontarinstrada Trento!

Per sapere qualcosa in pisulla RAccattuM bandhttp://sfdtrento.wordpress.com/formazione-senza-dimora-alcuna/

E un assaggio della notizia del primo censimento, a Roma, dei senza dimora “RacCONTAMI 2014”:

https://www.youtube.com/watch?v=AyqRPp0yzUw