Roberta Balestrucci Fancellu e Anna Cercignano
"Ken Saro-Wiwa. Storia di un ribelle romantico", Becco Giallo, 2018
Con il suo lavoro di comunicatore ha cercato di risvegliare l'attenzione del suo popolo e degli europei, ha insistentemente richiesto alle compagnie petrolifere e allo stato di investire parte degli introiti del petrolio a vantaggio delle popolazioni che abitavano le terre sfruttate
Nonostante la sua lotta fosse sempre non violenta, la sua voce è diventata così potente e scomoda che fu deciso di levarlo di mezzo. Accusato falsamente di essere il mandante di alcuni omicidi, viene sacrificato dal suo governo, dittatoriale e colluso con le multinazionali, e impiccato insieme ad altri otto attivisti il 10 novembre 1995.
Nel processo d'appello della causa intentata contro la Shell per la sua morte, la compagnia decide di patteggiare pagando alla famiglia un risarcimento milionario. Si riconosce alle autrici e all'editore il merito di aver richiamato l'attenzione su questa importante figura della nostra storia recente, già ben nota per il suo grande romanzo "Sozaboy" e per la raccolta di racconti “Foresta di fiori.” Non si può però condividere l'ottimismo della pagina finale "La Nigeria ha vinto la partita". In realtà la popolazione locale vive in un ambiente degradato e senza possibilità economiche, nè tradizionali nè compensative, come dimostrano le inchieste di Re:common e le recenti cronache giudiziarie che coinvolgono anche la nostra ENI.