Racconto pienamente autobiografico degli anni della lotta sandinista, dal sottotitolo “Memorie di amore e di guerra” che fa subito intuire la guerrigliera, ma anche la donna, moglie, amante, madre tenera verso i suoi 5 figli.
Un cerchio che si chiude. Potrebbe essere questa un’immagine che la lettura di Umbertina ispira. Un romanzo che dipinge, senza eroismi né compassione, una saga familiare che si snoda lungo quattro generazioni e che vede le donne motore degli eventi. Umbertina è una giovane calabrese che vive in un misero paese dell’interno, Castagna, e che da giovane sposa parte con il marito alla volta degli Stati Uniti, alla fine del XIX secolo.
Il romanzo è presentato il 15 maggio 2009 nella trasmissione radiofonica della Rai regionale Cammei.
E’ un racconto tradizionale peul. Un leprotto pigro, spinto dalla madre, riesce ad arrivare fino al cielo ed ottiene il dono dell’astuzia. Lo usa per ingannare gli altri animali e farsi servire. Quando ambisce a diventare re del creato, contro i consigli della madre, Dio lo punisce. Testo bilingue in italiano e francese.
Wangrin, giovane diplomato nella ‘scuola degli ostaggi’, dove le autorità coloniali francesi inviavano i figli dei notabili africani, comincia la sua attività come maestro di scuola. Diventa poi interprete e sempre più potente e ricco attraverso infinite avventure ed intrighi, ma conclude la sua esistenza da ‘straccione e filosofo’. Sospeso tra la dimensione epica e quella picaresca, il romanzo offre uno spaccato vivo delle abitudini nella società coloniale francese d’inizio Novecento ed un documento delle tradizioni africane a metà strada tra animismo e Islam.