Italiani e stranieri attorno ad un tavolo per chiacchierare in modo informale, i primi per conoscere il mondo stando a Trento, gli altri per esercitarsi nell'uso della lingua. Cafè de la paix, passaggio teatro Osele, Trento. Prossimo incontro giovedì 5 dicembre dalle 18 - 19.30
Gli incontri si tengono nella saletta esterna, con ingresso libero, senza bisogno di tessera di adesione.
Italiani e stranieri attorno ad un tavolo per chiacchierare in modo informale, i primi per conoscere il mondo stando a Trento, gli altri per esercitarsi nell'uso della lingua. Cafè de la paix, passaggio teatro Osele, Trento
Italiani e stranieri attorno ad un tavolo per chiacchierare in modo informale, i primi per conoscere il mondo stando a Trento, gli altri per esercitarsi nell'uso della lingua. Cafè de la paix, passaggio teatro Osele, Trento
Cafè de la paix, passaggio teatro Osele, TrentoItaliani e stranieri attorno ad un tavolo per chiacchierare in modo informale, i primi per conoscere il mondo stando a Trento, gli altri per esercitarsi nell'uso della lingua. Cafè de la paix, passaggio teatro Osele, Trento
In questo suo primo libro Eraldo Affinati, rievocando le opere di Lev Tolstoj, compie un viaggio dentro se stesso. Quando scrive del principe Andrej, indica un carattere umano con il quale confrontarsi. Se accenna a Dolocov, lo fa per contestare la figura dello spadaccino. Nel momento in cui racconta la vita di Levin e Pierre, definisce il concetto di esperienza integrale. Anna Karenina lo porta a distinguere fra cinque differenti gradi dell'amore. Nicola Rostov lo aiuta a comprendere l'individuo ordinario.
"Come quasi tutti i dirigenti somali di oggi io sono nato in boscaglio, figlia di una società nomade di cammellieri e pecorai. E lì sono rimasto per i primi otto anni della mia vita".
L'azione si svolge nell'est della Nigeria attuale, nel periodo in cui arrivarono i primi uomini bianchi, soldati e missionari. Il protagonista è un influente guerriero, incarnazione dei valori tradizionali, roccioso e inflessibile, che sarà trascinato da un'incalzante ondata di fatalità a una fine ignominiosa. Achebe racconta in questo romanzo l'annientamento dell'uomo e della società africana sotto i colpi della forza militare e dell'assalto culturale occidentale.
"La freccia di Dio" è un romanzo pubblicato nel 1964, a sei anni di distanza da "Il crollo" e ne rappresenta un completamento. Il diretto collegamento con "Il crollo" si radica nel dilemma dell'opposizione o meno alla presenza e alla cultura dei bianchi. Se nel primo libro si poteva ancora pensare a opporsi allo straniero, "La freccia di Dio" è carica della consapevolezza che si fa strada di non poter mai più prescindere dalla presenza di un altro modo di vivere e di pensare. Il protagonista è Ezeulu, sacerdote di un dio che rappresenta l'unità dei villaggi.
Bolfazl è un esule iraniano che ha trovato rifugio in Olanda. Nonostante le difficoltà che deve affrontare in questa nuova esistenza, vive il suo stato di esule con grande forza d'animo, sensibilità, desiderio di comprendere e volontà di integrarsi. Nel suo cammino è aiutato dal vicino di casa René, un ex artista, sposato e con una figlia, che scopre di essere omosessuale. L'emarginazione cui è sottoposto René è identica a quella provata da Bolfazl. Ma per l'iraniano la condizione di diversità è stimolo per una nuova rinascita.
La Storia dei potenti si intreccia con la vita semplice, spesso sofferta, sempre intensa, degli umili, l'amore di Ismail, carico di nostalgia, per la patria con quello intimo e dolente per il padre, gli ideali di giustizia e libertà con l'impegno a parlare per chi non può più farlo. E ancora una volta, l'incontro tra Persia e Occidente, tra impervie montagne iraniane e dune olandesi, tra poesia, icastica e lieve, e una lingua sobria ed essenziale, intesse motivi inattesi e preziosi, figure mitiche e fiabesche nella trama della nostra cultura.