Tre vite diverse sono dominate dalla stessa necessità e unite nello stesso destino. Tre disperati senza terra cercano di sfuggire alla povertà in cui li costringe la loro condizione di Palestinesi. Il sogno è riuscire ad entrare nel ricco Kuwait per cercare un lavoro di qualsiasi tipo e così conquistarsi un futuro migliore. Un camionista, anche lui con una sua sofferenza, offre loro l'opportunità di passare clandestinamente la frontiera. Tra continui flash back la loro storia si avvia ad una cupa conclusione.
La Gran Bretagna è per la giovane Adah il miraggio della cultura e del progresso, fa di tutto per emigrarvi, come ha fatto di tutto per riuscire a studiare. Quando poi vi arriva scopre però di essere solo una negra e che per di più deve provvedere da sola a tutta la famiglia.
E’ l’educazione alla modernità e al comportamento femminile di una madre marocchina da parte dei due figli adolescenti. La madre, orfana, sposatasi a 13 anni, vissuta sempre dentro le mura di casa seguendo i suoi doveri di moglie-madre-casalinga d’altri tempi (di quelle che ancora tessono e si fanno da sole i vestiti), viene progressivamente portata all’aperto, iniziata alla libertà, al consumo, alla cultura. Quella che era una timida, ignorante, spaurita creatura (anche se creativa e fantasiosa) diventa un po’ alla volta una persona autonoma capace di decidere, di valorizzare le sue doti.
In questo libro non si parla in realtà dell’ispettore Alì, ma del suo celebre e ricco autore che dopo vent’anni è tornato a vivere nella sua città con la bella moglie scozzese ed i loro due figli. Due suoceri piombati da un mondo incommensurabilmente lontano creano un gioioso contrappunto che dà più profondità al quadro.Lo scrittore ama la sua città, gode del suo mare.