Questo incontro sarà l'occasione per parlare con molte persone, cercare di conoscere le realtà da cui provengono e, se ne abbiamo il desiderio, esercitarci ad usare le loro lingue. Sarà anche un bel momento per salutarci e farci gli auguri. La sede è quella dei corsi di italiano per stranieri tenuti dai volontari dell'associazione, nelle sale dell'UPIPA.
L’amore e gli stracci del tempo ci riporta nei Balcani della seconda metà del Novecento e tratteggia dall’interno la parabola di due famiglie. Gli eventi storici, pur collocandosi sullo sfondo delle vicende, condizionano pesantemente la storia dei protagonisti, in particolare dei figli delle due coppie, Zlatan e Ajkuna. I genitori di Zlatan sono serbi, suo padre è un giovane docente universitario di medicina che poi deciderà di esercitare la professione di medico e stringe un’amicizia profonda, che durerà tutta la vita, con Besor, un albanese kossovaro.
Amine è un giovane scomparso nel 1997 durante la guerra civile in Algeria, da allora la madre Nassera Dutour lo cerca, vuole sapere cosa gli è successo, ne chiede conto alle autorità. Dedica la sua vita a creare il collettivo delle famiglie degli scomparsi, lotta per conoscere la verità e cercare giustizia.
Meno note delle mamme e nonne di Plaza de Mayo, sono anche in questo caso per lo più donne quelle che si riuniscono sistematicamente in una piazza di Algeri, manifestano a Parigi e Ginevra. L'intenso documentario di Alberto Bougleux testimonia questa lotta che ancora non ha fine, ma che è riuscita ad accendere i riflettori su quelle persone portate via nella notte da polizia o esercito e poi scomparse nel nulla. È stata istituita una commissione per appurare la realtà, non dà però ai parenti le risposte che chiedono, riconosce che lo stato è 'responsabile ma non colpevole'.
Nel 2005 il presidente Abdelaziz Bouteflika, ancor oggi alla guida dell’Algeria per un terzo mandato fino al 2013, presenta un documento di riconciliazione. Vi si chiede di dimenticare in cambio di denaro e si accusa chi si ostina a domandare giustizia di gettare fango sulla nazione, prevedendo anche multe e carcere. Vecchio vizio di incolpare chi evidenzia il crimine e non i criminali, ma sulla spinta di questi familiari che chiedono almeno una sepoltura per i propri cari, la realtà è emersa e sono fonti ufficiali quelle che ammettono 6.146 casi di sparizioni negli ultimi quindici anni. 'Solo' danni collaterali di una guerra civile che ha visto 200.000 morti.
Di ritorno da Trento la scrittrice viene 'intercettata' da Progetti Rizoma, incuriositi dal lavoro fatto per il giornale IL GIOCO DEGLI SPECCHI. Riflettiamoci.
Magistrale racconto di vite in un'isola lontana – sei mesi di notte sei mesi di giorno.
Il padre di Rosa ed il suo matrimonio, quell'amore quella casa di legno quella casa di vetro vicino al lago al mare alle sorgenti calde alla chiesetta con il soffitto blu con stelle d'oro. Quella coltivazione di more e la boccettina di olio di rose che le lascia in mano salutandola per sempre.
Tutto troppo perfetto, si attende la tragedia come chi vive sulla terra avendo nozione del terremoto.
Il piccolo libro racconta un fatto accaduto, ma senza riferimenti personali. Questo spiace al protagonista che sperava con il suo diario, faticosamente scritto in italiano, di poter far sentire la sua voce, di discolparsi, dopo che tutti avevano con estrema facilità, potuto dire la loro. I redattori di Terre di mezzo decidono di non mettere indicazioni biografiche precise perchè un fatto simile può, purtroppo, sempre accadere, è paradigmatico della situazione di un immigrato in Italia.