Tu sei qui

Vite senza permesso

Editore: 
Emi
Anno: 
2009
Luogo di edizione: 
Bologna

Recensione: 

Il testo curato da Manuela Foschi raccoglie 14 interviste a persone immigrati in Italia che hanno vissuto, o stanno vivendo, l’esperienza lavorativa da venditore ambulante, i cosiddetti “vucumprà”.
Ma non sta tanto nella comunanza dell’esperienza lavorativa l’elemento centrale del testo, quanto nella prospettiva che attraversa le voci raccolte.
Un’intervista è senza dubbio uno degli strumenti migliori per permettere alle persone, in tal caso apperteneti ad una categoria più a rischio di altre di emarginazione e silenzio, di prendersi voce e raccontarsi in prima persona.

VITE IN VIAGGIO

A Trento Il Gioco degli Specchi lancia una nuova iniziativa.

MESSAGGI COLORATI SUGLI AUTOBUS DELLA CITTÀ PER TUTTO IL MESE DI FEBBRAIO

“Vite in viaggio” racconta in poche righe storie di migrazione.

1 marzo: 24h senza immigrati

Serata di riflessione sull'importanza dell'apporto lavorativo degli immigrati.

Letture di Andrea Castelli, musiche di Corrado Bungaro ed altri esponenti dell'Orchestra ExtraTerrestre. Alla fine dell'incontro proiezione di "Sidelki" di Katia Bernardi.

"Polonia. Guida rapida a usi, costumi e tradizioni"

L'associazione Polacchi in Trentino presenta Roberto Polce ed i suoi libri di viaggio. Lo scrittore, giornalista, caporedattore di “Vie dell'Est”, www.viedellest.eu, propone al pubblico la lettura di “Polonia” e di altri due testi, recentemente usciti, sempre per Morellini editore, su due importanti città polacche, Breslavia e Łόdz.
L'incontro informale prevede la conversazione dell'autore con Edyta Nowokuńska, Danuta Wrona e Micaela Bertoldi ed anche dolci, costumi tradizionali e musica.
Collabora Il Gioco degli Specchi.

LETTERATURA E MIGRAZIONE NELL'EUROPA OCCIDENTALE. RIFLESSIONI, ANALISI,LETTURE

La lezione di oggi: Agota Kristof, Trilogia della città di K (conclusione). Letteratura e migrazione in Germania. Feridun Zaimoglu

Gli eredi della sconfitta

Editore: 
Adelphi
Anno: 
2007
Luogo di edizione: 
Milano
Autore: 

Recensione: 

“La mia umanità sta nel sentire che siamo voci di una stessa penuria”, recita una delle frasi posta in epigrafe al romanzo, di Jeorge Luis Borges, che anticipa significativamente il senso profondo del romanzo, scritto dalla parte delle vittime, dei perdenti.

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