
Chiuditi Sesamo, edito nel 1983, è l’ultimo libro della trilogia ambientata negli anni della dittatura di Siad Barre, "Variazioni sul tema di una dittatura africana" dopo "Latte agrodolce" e "Sardine".Vi tornano, come figure di sfondo, gli stessi personaggi, ma il protagonista è Deeriye, un vecchio eroe della lotta contro i colonizzatori italiani, coinvolto ora, suo malgrado, nell’attività sovversiva di un gruppo di giovani intellettuali oppositori del regime.
Portato alla luce dalla moglie tra gli inediti, dopo la sua morte, il libro ci parla del terribile 1933. John Fante riprende il tema del ragazzo che vuole evadere dalla povertà per diventare ricco e famoso giocando a baseball. E’ un racconto delicato sui rapporti familiari e di amicizia, arricchito dall’invenzione di un nuovo personaggio: il Braccio, ovvero il braccio del lanciatore, con una sua vita e suoi sentimenti.Una lettera di John Fante sugli ultimi mesi di vita del padre ci riconduce a questo stesso ambiente familiare.
Scritto nel 1938, tradotto per Marcos y Marcos nel 1995, il libro dà una rappresentazione, ancora fresca ai nostri giorni, della vita di una famiglia di emigrati italiani.
Poche pagine, 72 in tutto, è l'offerta di grande rilevanza della collana Kumacreola curata da Armando Gnisci per la Cosmo Iannone.Il lavoro è in bilico tra la storia passata ed il presente: siamo ad Alessandria d'Egitto ed un dottorando scrive, come tesi, una commedia sulle istituzioni culturali che hanno resa famosa in epoca ellenistica la sua città.
La Gran Bretagna è per la giovane Adah il miraggio della cultura e del progresso, fa di tutto per emigrarvi, come ha fatto di tutto per riuscire a studiare. Quando poi vi arriva scopre però di essere solo una negra e che per di più deve provvedere da sola a tutta la famiglia.
Una serie di racconti che ci rivelano l’Algeria dei morti, quelli della guerra di liberazione e quelli degli anni dell’indipendenza, maestri e uomini di cultura uccisi, città che suonano al maschile, impossibilità di sorridere in quella che un tempo fu la ‘Orano gioiosa’. Olivia torna da Parigi per la morte della zia che l’ha allevata dopo l’uccisione dei suoi, impegnati nella guerra contro i francesi.
La scrittrice ricorda, per sé e per gli altri, le grandi personalità perdute in anni recenti o sotto i colpi degli assassini o per una morte anche naturale, ma spesso precoce. E’ un lungo elenco di persone a lei care, importanti per la cultura algerina e mondiale, persone colte nell’attimo del commiato dalla vita, preparato o improvviso.
Sei racconti di diversa lunghezza e peso ed una postfazione sulla condizione femminile dai tempi di Delacroix ai nostri giorni e l’invito alle donne ad uscire dal silenzio dell’harem. La donna algerina è ancora prigioniera di tabù sessuali nonostante porti sulla propria carne le cicatrici di una lotta contro i colonizzatori francesi, combattuta insieme agli uomini della sua terra.
Apparso nel 1939 ebbe subito grande successo, ma il suo autore continuò a vivere del mestiere di muratore appreso da ragazzo dopo la tragica morte del padre.
Il caldo soffocante e la polvere avvolgono una casa nella Vecchia Delhi e la soffocano in una statica indolenza. Lì vive Bim, un’insegnante dallo spirito forte, con un fratello rimasto bambino e lì si riunisce una parte della famiglia per le vacanze. Manca il fratello maggiore, passato nel Pakistan all’epoca dell’indipendenza, ma rivive nel riaffiorare dei ricordi di Bim e della sorella Tara, con l’intensità dei profondi legami che li hanno uniti nell’infanzia.