Raccolta di saggi di autori africani per conoscere il continente africano e le sue poetiche.
Uscito nelle librerie a novembre 2006, 537 pagine, questo testo costituisce un punto di riferimento insostituibile per chi vuole saperne di più sulla realtà culturale attuale, il primo bilancio importante della cultura italiana creola del nuovo millennio.E' una antologia ragionata di letteratura migrante, con testi letterari, informazioni e analisi critica di quanto sta succedendo nella società contemporanea, delle trasformazioni che in essa avvengono e di come si esprimono nella narrativa e nella poesia, ma anche nel teatro, nella musica e nel cinema.
In Italia viviamo oggi l'esperienza della prima ondata dei migranti e dei loro scrittori, che si esprimono in una lingua diversa da quella di provenienza, pur continuando a vivere nella memoria la prima parte della propria esistenza altrove, in patria. Questo ci consente di assistere a un evento, intellettuale e identitario, straordinario: la nascita di una forma di letteratura meticcia.
Saggi, colloqui e narrazioni sulla nuova umanità ancora in gran parte clandestina, migrante e ribelle che si affaccia sul teatro del mondo.
Una raccolta di racconti di scrittori immigrati in Italia, in cui più voci ed esperienze nelle migrazione si affiancano.
Come fa la gente dell’Europa occidentale, la gente come noi, a pensare oggi gli irakeni e i cinesi, gli americani del nord e i caraibici e quelli del sud, i nigeriani e i ceceni, gli indigeni maya del Chiapas, i mapuche della Patagonia o gli aborigeni australiani? Che libri deve leggere e film vedere e musiche ascoltare per avviarsi a capire quelli che ci ostiniamo a chiamare “altri” e le loro storie, insieme alla nostra? Le storie del colonialismo, delle migrazioni, dei rapporti e delle miscele tra le civiltà, ad esempio? È questo che significa “interculturale”?
Raccolta di poesie in italiano e tedesco sui temi dell’emigrazione e della lontananza, ma non solo.Gli influssi delle presenze di altre culture permettono all'autore un allargamento di orizzonti, gli offrono altri interessi, al di là di pregiudizi sociali e nazionali.
La vecchia casa della nonna, grande ed accogliente, divisa in due dall’astio di due fratelli è l’immagine del grande subcontinente indiano. Dacca e Calcutta sono l’immagine speculare l’una dell’altra: la loro storia recente viene rivissuta nell’ambito di una famiglia di giovani cosmopoliti e di figli di quella borghesia che può permettersi gli studi in Gran Bretagna, ma che è profondamente segnata dall’evento tragico della spartizione.