Un villaggio di cui non è definito il tempo ed il luogo, ma vivo di personaggi dominati da una vecchia con la fama di maga. Da lì parte il giovane nipote che rifiuta i suoi poteri e cerca invece di capire da solo il senso della vita. Questo il racconto ricostruito da un dottore e da un avvocato, nei nostri luoghi, nei nostri tempi, in presenza di un misterioso paziente.
Alcuni adolescenti si sforzano di far gruppo e di sopravvivere ai quotidiani orrori della guerra poggiando sui vincoli affettivi. Ma in un momento i legami vengono annientati e sembra prevalere la paura di intrecciarne degli altri.
Si tratta di tre pezzi teatrali che affiancano le favole europee ai miti africani: la lotta dei Paria costretti a lavorare per mantenere gli immortali Ekan, con continui scambi di ruolo e finale aperto; il mito di Orfeo rivissuto in ambiente africano; l’attesa di un Furgone passeggeri (che non arriva mai) trasformata in un pretesto per solidarizzare e per raccontare il mito di Sundiata insieme alla favola della bella addormentata nel bosco.
Il racconto che dà il titolo alla raccolta sottolinea l'estraniamento progressivo anche nei confronti della madrepatria: ogni volta che torna sente sempre meno l'Argentina, agli occhi degli amici è sempre più un alieno, la sua identità è a rischio.
Il libro, scritto con Stefano Galieni, racconta cinque frontiere italiane, Ventimiglia, Gorizia, Lecce, Trapani e Crotone, che i migranti attraversano per cercare risposta alle proprie speranze e per affermare i propri diritti a un lavoro, a una casa, a una vita normale, a un futuro. Squarci di storie personali, familiari, collettive, narrati in presa diretta da reporter attenti e partecipi. Gli immigrati, protagonisti assoluti del libro, vengono colti nel momento del passaggio della frontiera: il momento più esposto, fragile e pericoloso di tutto il viaggio.
La dimensione quotidiana dell'emigrazione nei suoi risvolti sconosciuti, tragici e comici.L’autore racconta la quotidianeità della sua vita di emigrante, ma soprattutto disegna, con pochi tratti, le figure di tutte le persone che incontra. La lingua, tutta sua, data la scarsa formazione scolastica, acquista vigore dall’essere insolita, senza essere faticosa da leggere. A cura di Carmine Abate.
Hanna Mina, Maurizio Maggiani, Malika Mokkedem, Erri De Luca, Ismail Kadarè, Amin Maalouf, Vincenzo Consolo, Predrag Matvejević...Ventiquattro interviste ad autori di paesi che si affacciano sul grande mare comune, un modo per conoscere esponenti famosi della letteratura contemporanea ed insieme sentire cosa pensano di quel Mediterraneo in cui alcuni paesi europei sono fisicamente protesi pur volgendogli le spalle.
L'argonauta, il piccolo mollusco che vive lasciandosi trasportare dalle correnti.Un uruguaiano tranquillo, un impiegato 'normale', un po' pavido, passa le sue giornate sprofondato tra fascicoli anonimi legati con lo spago.
Il romanzo è presentato il 29 maggio 2009 nella trasmissione radiofonica della Rai regionale Cammei.
Incipit
Per molto tempo a Niederhausen non andai a un matrimonio, né a un funerale, né a un battesimo. Sembrava che in quel paese nessuno nascesse o morisse o si sposasse, che non capitasse nulla, né di bello né di brutto. Dipendeva da me che ero l'ultima arrivata e non parlavo una parola di tedesco. Andavo per le strade e non c'era uno che mi salutasse, che mi sorridesse, che avesse conosciuto mio padre o mia madre, che avesse in comune con me un solo, unico ricordo. Potevo anche inventarmi una nuova identità e nessuno se ne sarebbe accorto."