La letteratura della migrazione in italiano, nata all'inizio degli anni Novanta a opera di quegli scrittori stranieri che, stabilitisi in Italia, hanno iniziato a scegliere la nostra come lingua d'espressione letteraria, sta assumendo sempre maggiore importanza nella realtà culturale del nostro paese, come in altri di più antica e consolidata immigrazione è già accaduto: gli scrittori migranti sono gli artefici di una radicale trasformazione, in termini tematici e linguistici, del panorama delle letterature nazionali. Ai confini del verso.
“La letteratura come testimonianza” titola la prefazione di Younis Tawfik e così sembra questo testo. Appunti, storie, riflessioni, discussioni, personaggi diversi si mescolano sullo sfondo di una piazza, che ha caratterizzato fortemente la Torino popolare e che ora racchiude il mondo.La lettura risulta faticosa nel rimbalzare tra pietà e rabbie quotidiane, denuncia e sofferenza, urlo e lirismo.Prose e poesie in alternanza consentono tuttavia di penetrare sempre un po' di più un mondo di migrazione difficile e poco compresa, vedendola con gli occhi di chi ci è immerso.
Romanzo d'amore ambientato in Africa che si fa simbolo della sofferenza umana. Il tema di questo romanzo non è tanto l'amore, quanto ciò che questo sentimento vuole mascherare, ovvero i problemi vissuti da tutti coloro che hanno dovuto fare i conti col rimettere piede sulla propria terra.
L’enigma racchiuso nel titolo del romanzo di Ron Kubati si scioglie quasi subito, nella seconda pagina del testo. Un uomo, voce narrante, si sveglia in una anonima stanza d’albergo, esce e si tuffa nello «strano silenzio deludente» di una altrettanto indefinita città.