Okwe è un immigrato nigeriano. Di sera fa il taxista, ma lavora anche come portiere di notte presso un vecchio albergo di Londra. Okwe divide uno squallido appartamento con Senay, una bella ragazza turca in attesa di permesso di soggiorno, che lavora nello stesso albergo. Una notte Okwe fa una scoperta macabra in una delle stanze. Investigando si imbatte in un pericoloso sottobosco criminale.
Luca, giovane fotografo non riesce a vivere del suo lavoro. Trasferitosi a san salvario, il quartiere che ospita numerosi immigrati, il suo lavoro prende una nuova dimensione. Il film, tra fiction e realtà, racconta in modo diverso un mondo salito alle cronache solo per i suoi aspetti problematici.
Il film fa parte di una raccolta di cinque cortometraggi commissionati dal dipartimento di Modern Media di Al Quds Univesity e sovvenzionati dal Fondo Sociale Europeo. In questo episodio, Najwa Najjar segue il giovane Mohamed attraverso le sue scelte, l'abbandono della scuola ed il "lavoro" come portantino con la carriola attraverso il check point di Kalandia, che separa Israele dai territori palestinesi. Mohamed è poco più di un bambino, ma parla e si comporta come un adulto. Nella sua normalità rientrano tanto i videogames quanto il lancio delle pietre contro i soldati, i giochi con i coetanei come il rapporto con le amiche e le donne filtrato attraverso le parole degli adulti.
Il volume raccoglie gli interventi della seconda edizione di Raccontar(si), una settimana di pratica interculturale che la Società Italiana Letterate organizza nel periodo estivo a villa Fiorelli a Prato. Organizzato come laboratorio si propone lo scopo di “rendere possibile una cultura globale in una società equa e sostenibile dove si rispettano e sostengono le diversità”.
E’ l’attività culturale di maggior rilievo de Il Gioco degli Specchi, oltre ad essere diventata un appuntamento fisso del panorama cittadino: le edizioni si alternano sempre tra letteratura e cinema.
Un padre e un figlio. Il primo racconta la sua vita di emigrante, sospesa tra partenze e ritorni, tra Francia e paese; il secondo ricorda il suo spaesamento e la sua rabbia nei periodi senza il padre, ma anche l’incanto dell’infanzia, immersa in un paesaggio vivido, esuberante. Davanti a loro, un grande fuoco acceso sul sagrato, la notte di Natale. Tutti e due hanno un segreto da nascondere, un segreto legato all’amore della figlia maggiore per un uomo misterioso. Un enigma che si svela poco a poco, fino all'inattesa conclusione.
Storie di ribellione e d'amore, di conflitti generazionali e di razzismo, di partenze e di attese. Protagonisti sono i germanesi, gli immigrati italiani in Germania dalla "vita capovolta, con i piedi al Nord e la testa al Sud", stranieri all'estero e a casa propria. Pubblicata per la prima volta in tedesco nel 1984 e in italiano nel 1993 da Argo in un'edizione ampliata, "Il muro dei muri" è l'opera d'esordio di Carmine Abate narratore: un sorprendente "romanzo a racconti" incentrato sul tema dell'emigrazione e dell'incontro, forte e partecipato, di culture diverse.