Borsa da medico, Croazia dal 1942, prestata da Neva Maljković.
Vestito zadrimore, Albania, fine anni '50 e seguenti prestato da Leonora Zefi.
Orologio e nécessaire di Gemma Zantoni, Albania
dagli anni 30 fino agli anni 90, prestati da Maia Tirana
Gemma è nata a Krk/Veglia ed è cresciuta a Pola, si laurea in lettere a Padova e nel 1935 sposa un ufficiale di marina albanese.
Lo segue nel suo paese e comincia a insegnare italiano e francese.
Grembiule ricamato, Ucraina, anni del secondo dopoguerra, prestato da Halyna Taratula
di Maria Rosa Mura
Il muro di Berlino è rimasto il simbolo della negazione di un diritto fondamentale dell'uomo, uno dei più elementari: muoversi, viaggiare, spostarsi per vivere altrove e poter tornare liberamente nel luogo da cui si è partiti.
I muri della vergogna. Pregiudizi e chiusure, muri visibili e mentali
di Marcella Orrù
della comunità Bahá’í di Trento
Incontro al Centro Astalli con Abdelazim Koko, referente per il centro, e Lara Zambanini, assistente sociale dell'area minori stranieri non accompagnati.
di Manuel Beozzo
di Alessandro Bezzi
(di Kaleidoscopio scs)
Il fatto è quasi paradossale: un atto di violenza razzista ha dato la possibilità di avviare un percorso di incontro. Il tutto è avvenuto nella nostra città: Trento.
Intervista a Philipp Achammer, Obmann Svp e assessore all’integrazione della Provincia di Bolzano
di Mirza Latiful Haque