Slavenka Drakulić narra come si vive e viveva nell'Est europeo, quando il comunismo come sistema politico non esiste più, guardando la realtà dal punto di vista delle donne e della loro vita quotidiana. Il testo non risulta più in commercio ed è reperibile solo in biblioteca.
Cosa racconterebbero un cane, una gatta, un topolino, una talpa, un pappagallo, un corvo, una maialina e un orso della loro vita sotto il comunismo? Charlie, un cane romeno, rilascia un'intervista alla stampa lamentando come la distruzione del centro storico di Bucarest ordinata da Ceausescu per costruire la "Casa del Popolo" abbia gettato per strada due milioni di randagi. Bohumil, un topolino di Praga, accompagnando un parente nella visita al museo del comunismo, gli spiega i motivi della caduta del regime e il valore di ciò che il museo rappresenta.
Il testo offre racconti di vario respiro, argomento e lunghezza dello scrittore e poeta polacco. Nel primo, «Le due città», parla del mito familiare di Leopoli, la città assegnata nel 1945 all'Ucraina e da cui la famiglia polacca viene espulsa per essere deportata in quella Slesia da cui erano espulsi a loro volta i tedeschi. «La vita dei miei genitori venne spezzata in due: prima e dopo la partenza. E anche la mia, sebbene i quattro mesi trascorsi in quella città meravigliosa non potessero reggere i confronto con l'esperienza dei lunghi anni di una vita adulta.»
Questo viaggio effettuato nel 2008 con la fotografa Monika Bulaj corre da nord a sud, lungo quelle che erano le frontiere della Cortina di Ferro, dall'estremo nord della Norvegia fino ad Istanbul. Mondi diversi e, già si avverte, pericolosamente inclinati verso una nuova Guerra fredda
Volume giunto alla nona edizione nel 2013, racconta, in continuità con la narrativa di viaggio al centro degli interessi del giornalista scrittore, il peregrinare in Europa, osservando paesaggi e persone e rievocando la storia dei luoghi che attraversa.
Il giornalista scrittore invita a mollare gli ormeggi, abbandonare comodità, tecnologie e inutili accessori per immergersi nella natura e ritrovare il piacere di camminare e dominare il proprio corpo. Ci fa strada in un piccolo grande viaggio che in una settimana a piedi attraversa lentamente la penisola istriana, ne ritrova paesaggi, luci, sapori, le mappe celesti, i profumi della terra e del mare. Ne intravvede lingue, persone e la complessa stratificazione storica.
Nei disegni di Sylvain Savoia e nelle sue riflessioni i ricordi d'infanzia di Marzena Sowa, disegnatrice nata nel 1979 a Stalowa Wola, nel sud est della Polonia