La storia di un trafficante di esseri umani e la tragedia dei migranti raccontata dalla voce contraddittoria di un carnefice, vittima del ricatto di un paese nel caos.
Soma Makan Fofana è un giovane approdato da clandestino sulle coste italiane, che qualche anno più tardi ha voluto raccontare per intero la propria esistenza. L'infanzia vissuta fra poverissimi villaggi del Mali e segnata da una serie di laceranti abbandoni. L'adolescenza che lo vede vagare per le strade della capitale Bamako, straniero nel proprio Paese e spinto a compiere azioni che ancora oggi non riesce a perdonarsi.
L’ultimo lavoro di Elvira Mujčić si presenta come un testo snello, di agevole lettura, che, nella sua brevità, affronta questioni centrali per la vita di moltissime persone, oggi.
Si tratta di un silent book dove troviamo solo delle parole in epigrafe: "Dopo aver finito di annegare, il suo corpo scivolava lentamente verso il fondo, lì dove i pesci lo aspettavano" Le immagini che seguono mostrano un corpo che scivola verso il fondo del mare e dei pesci che lo mangiano.
Sahra è una giovane somala che vive con la cognata Faaduma e la nipotina Maryan nel centro di seconda accoglienza di un paese in Calabria. Finché un giorno sparisce, lasciando tutti sgomenti e increduli. A mettersi sulle sue tracce è il suo insegnante di italiano, Antonio Cerasa, che mentre la cerca ne ricostruisce la storia: da un villaggio di orfani alla violenza di Mogadiscio, dall’inferno del deserto e delle carceri libiche fino all’accoglienza in Calabria.
Baboucar, Ousman, Yaya e Robert sono quattro richiedenti asilo arrivati in Italia dopo avere attraversato mezza Africa e il Mediterraneo. Sono sospesi tra la speranza che la loro richiesta venga accolta e l’ansia di essere respinti. C’è chi aspetta la prima udienza di fronte alla Commissione territoriale, chi il ricorso in primo grado al tribunale, chi invece ha ottenuto una protezione sussudiaria e per un po’ può andare avanti senza troppe ansie. Un fine settimana decidono di prendere un treno che da Perugia li porterà verso l’Adriatico.
Questo libro racconta la passione di questa scrittrice per una lingua straniera, l'italiano. Da giovane neolaureata visita per la prima volta Firenze e capisce che deve apprendere la lingua che vi si parla. Prova a studiarlo nella sua città, New York, con una serie di insegnanti private, ma non basta e nemmeno le brevi visite successive, a Mantova, Milano, Venezia, non la appagano. Si trasferisce così a Roma, con tutta la famiglia. E lì comincia la vera avventura, fatta di slanci, entusiasmo e insieme di difficoltà ed estraniamento.
Come ha ben scritto Roberta Yasmine Catalano qui, l’ultimo romanzo di Christiana de Caldas Brito è “un lavoro più che mai decaldasiano”. Il tema dell’acqua, che sin dai racconti ("Maroggia" in Qui e là) per passare al romanzo Cinquecento temporali e per poi approdare a Colpo di mare, si sviluppa e intraprende rivoli sempre nuovi, che lasciano il lettore sospeso e avvolto sino all’ultima goccia/pagina.
Per Christiana de Caldas Brito, autrice di numerose opere, Colpo di mare è il secondo romanzo pubblicato in Italia. Il grande protagonista è il mare e intorno a esso ruotano strane storie, il cui epilogo può essere interpretato da ogni lettore a suo piacimento. Proponiamo una recensione di Roberta Yasmine Catalano a questo link qui
Un libro appassionato e incoraggiante che racconta con precisione giornalistica senza tuttavia perdere in coinvolgimento e empatia tante piccole e grandi scuole pubbliche italiane che si sono dovute ripensare per accogliere i nuovi studenti arrivati e ancora in arrivo da ovunque.
Amara Lakhous torna in libreria con un avvincente romanzo giallo. L’autore porta nel titolo una verginella e via Ormea. Tra questi due elementi è racchiusa l’intera vicenda. Fa da sfondo la Torino dei giorni nostri dentro la quale si muove una famiglia medio borghese con la sua verginella di quindici anni, un cugino nero, una nonna matriarca e tutti gli abitanti di questa famigerata via Ormea. Una tragedia colpisce la più conservatrice di tutte le famiglie torinesi: Virginia, rigorosamente vergine anche nel nome, viene stuprata proprio nella via in cui abita. Nulla sarà più come prima.