La mostra Libri in viaggio continua il suo percorso e dal 16 febbraio
sarà a Predazzo, presso la Biblioteca
Info dettagliate sulla mostra e sul catalogo alla pagina dedicata all'iniziativa: http://www.ilgiocodeglispecchi.org/node/932
La mostra Libri in viaggio continua il suo percorso e dal 27 gennaio sarà a Vigo di Fassa, presso la Biblioteca Comunale, via Roma.
Info dettagliate sulla mostra e sul catalogo alla pagina dedicata all'iniziativa: http://www.ilgiocodeglispecchi.org/node/932
Siamo in monastero nell'Atlante algerino dove vivono alcuni monaci benedettini, nel silenzio, nella preghiera, nel lavoro. Si occupano della popolazione del luogo, specie delle sue necessità sanitarie, nel pieno rispetto gli uni della fede degli altri, nella confidenza di una antica consuetudine.
L'equilibrio si rompe quando sulla scena si affaccia un gruppo di terroristi e da allora la vita dei monaci è in pericolo.
Il titolo italiano tradisce il significato originario e complesso del titolo francese, lo stravolge banalizzandolo, fa intravvedere un'intenzione agiografica che il film non ha. Mentre "uomini di Dio" preannuncia dei martiri per la fede, "Uomini e dei" sottolinea la dimensione umana e la relazione con il divino, comune sia alla comunità dei monaci sia a quella islamica del territorio in cui si trovano. Una vita profondamente religiosa e un grande amore per l'umanità, che supera tutte le differenze, anche culturali.
Xavier Beauvois è stato sollecitato a fare questo film da un produttore cattolico, ma ha raccontato con sobrietà ed equilibrio una vicenda realmente accaduta in Algeria nel 1996, quando sette monaci francesi sono stati sequestrati da uomini della GIA (gruppo islamico armato) e poi assassinati. Documenti recenti dicono che le forze armate algerine non furono estranee alla tragica conclusione.
Quasi a dimostrazione, se fosse necessario, che i credenti di ogni fede possono facilmente convivere mentre il fanatismo religioso si muove per altre strade, tra interessi di ogni sorta e politica di basso profilo.
Presentato a Cannes ha vinto il Grand Prix speciale della giuria.
Esodi. Flussi imponenti di migrazioni che vedono milioni di persone fuggire dal territorio in cui sono nate per cercare rifugio altrove. È quanto avvenuto durante e dopo la seconda guerra mondiale in tutta Europa.
Ha trovato la sua vena più felice Igiaba Scego in questo libro che sente la lezione del suo lavoro di giornalista: sintesi, concretezza, passione e poesia insieme.
È l'analisi diretta della sua esistenza, dei suoi rapporti familiari, dei suoi legami con la patria dei genitori e sua, dei rapporti con la storia e la cronaca dell'Italia in cui è nata e vive.
"Sono nera e italiana. Ma sono anche somala e nera"
Abbiamo scelto di mettere in rilievo questo libro come omaggio a tutti i figli di immigrati che giorno dopo giorno, e spesso con la fatica di superare difficoltà esterne ed interiori, costruiscono una nuova ITALIA plurale che riesce a comprendersi, a convivere, a riconoscere la sua ricchezza.
Una originalissima riscrittura della fiaba di Cappuccetto Rosso, sia nei contenuti che nella veste grafica. Il grande merito di questa opera di Fabian Negrin, in questo caso nelle vesti sia di autore che di illustratore, sta nel mostrare il punto di vista di un personaggio che nella storia originale non ha troppa voce o che in ogni caso rappresenta il cattivo, il lupo. All'animale è dedicata la prima immagine della storia, in cui si presenta al lettore in prima persona e al quale, addirittura, indica il proprio nome: Adolfo.
E' una riscrittura molto interessante del classico collodiano, mantenendosi fedele al target originario, quella di Fabian Negrin. Nel caso di Occhiopin, Negrin è sia illustratore che autore della storia, che racconta al contrario la vicenda collodiana. Occhiopin vive a Villette Barbecue, un quartiere tra la città e la campagna uguale a mille altri quartieri in cui omologazione e ordine regnano sovrani.
Il romanzo di György Dragoman, appartenente alla minoranza ungherese in Romania che ha abbandonato nel 1988 per l'Ungheria, si costruisce con una serie di affreschi ognuno riassunto per lo più da una parola. Se si scorre l'indice infatti, si incappa in un elenco sintetico e essenziale di termini, scritti in minuscolo: "tulipani, salto, piccone, musica, guerra, africa" per fare qualche esempio, ognuno nucleo, soggetto, del capitolo a cui dà il titolo.