
In questo libro la poeta Mia Lecomte racconta con la leggerezza delle sue rime la città che viviamo, ma spesso non vediamo. Invita a guardarsi attorno con più attenzione e scoprire dove abitano, mangiano, dormono, lavorano, si curano quelli che non sono immigrati, accattoni, malati, bambini di strada, drogati, prostitute e anziani, ma Viorel, Salvatore, Ling, Carlo Alberto, Jamila, Shana, Pablo, Pap, Ivan, Oscar, Elias, Mimma, Marisa e Tamara. Persone. Che possono far festa insieme. Le eleganti illustrazioni sono di Andrea Rivola.
Spostarsi sul territorio è una prerogativa dell’essere umano: l'uomo si è nel tempo diffuso ed ha popolato tutto il mondo con complessi fenomeni di selezione ed adattamento. Livi Bacci ripercorre la storia delle migrazioni, dall'origine alla contemporaneità, in un testo agile, denso di dati e riflessioni.
Lo scrittore e giornalista serbo, Dušan Veličković, mostra, come hanno fatto altri suoi colleghi dai Balcani, come la letteratura possa rappresentare criticamente una guerra e le conseguenze che produce sulle persone. E lo fa da spettatore e vittima allo stesso tempo, descrivendo con ironia e acutezza cosa significhi vivere in un conflitto.
I regimi totalitari uccidono i giornalisti, nel migliore dei casi li licenziano, sempre li condizionano: è quanto racconta Dušan Velićković, direttore della celebre rivista NIN, all'epoca dei Milošević.
I capitoli di questo libro hanno tutti il nome di persone e di persone racconta il testo, molte, puntigliosamente elencate nelle pagine iniziali come fossero personaggi di un pezzo teatrale. Ma teatro non è: è la vita italiana contemporanea. Se aprite un giornale ci troverete tutti gli elementi di questo libro, ma qui non ci sono fatti di cronaca, ci sono persone e ferite nella carne viva. Non le persone che abitualmente i pezzi di cronaca definiscono in base alla loro appartenenza 'etnica', non 'buoni' e 'cattivi', ma uomini e donne con un nome proprio, propri pensieri e sentimenti.
Il Gioco degli Specchi partecipa al FESTIVAL dell'ECONOMIA 2010:
INFORMAZIONI, SCELTE, SVILUPPO. Trento 3 - 6 giugno
INVIATI D'ECCEZIONE
Sabato 5 giugno, ore 10 -12; 15 -17
piazza Battisti, Trento
Il romanzo dell’autore iraniano esiliato in Olanda, dove ha acquisito fama internazionale grazie alle sue opere, ci trasporta in un Iran in cui mito e realtà storica si fondono senza tensioni. Si tratta di un testo articolato, dove numerose vite si intrecciano sullo sfondo degli ultimi tormentati decenni che il paese ha vissuto, in un racconto non annebbiato dal rancore o da visioni distorte, ma anzi permeate da grande sensibilità e amore per la propria terra.
Lei è Negar e lui Ashkan, sono ventenni, suonano. Fanno musica indie rock, in particolare. Di guai con la giustizia ne hanno già avuti, dato che hanno osato partecipare ad un qualche concerto proibito dal regime. Ma si profila per loro la possibilità di suonare in Europa. Non vogliono andarsene per sempre, perchè ciò che vorrebbero è poter fare una cosa necessaria e banale come suonare e comporre nella loro terra. Cercano passaporti e la possibilità di andarsene per qualche mese (anche se il loro grande desiderio sarebbe quello di poter organizzare a Teheran un concerto, e che magari i loro genitori li sentano suonare, almeno una volta nella vita), così si affidano ad uno sgangheratissimo traffichino, Nader, che si offre di aiutarli ad ottenere passaporti falsi e il nulla osta governativo alla partenza. Tra interminabili pellegrinaggi in motorino per le vie di Teheran, bussando ad ogni porta e cercando di mettere assieme una band, tra vicoli macerie donne velate e censure e veti insopportabili per stupidità ed assurdità, quella che viene alla luce è una realtà sotterranea ed inspiegabilmente carica di speranza e vitalità (quanto ci sentiamo invertebrati…), fatta di stalle, cantine e solai in cui improvvisare sale prove, facendo attenzione a non farsi arrestare al primo riff di chitarra per la denuncia di qualche vicino particolarmente zelante ed osservante, verso un amaro epilogo.