Borderline, viaggio in sei video sulle frontiere europee più usate dai migranti
Si tratta di un reportage a puntate, sostenuto da Open Society Foundation, attraverso le porte d’ingresso in Europa che somigliano sempre più a un fronte di guerra con sensori, telecamere termiche, radar e droni. I link dei video si trovano nel sito di Internazionale:
Ecco il primo video, di Stefano Liberti e Mario Poeta, dal titolo Il codice di Mersi, in cui si parla del viaggio dalla Turchia alla Grecia entro navi mercantili.
http://www.internazionale.it/video/2015/04/22/turchia-mersin-migranti-me... (pubblicato il 22 aprile 2015)
Qui il secondo video, di Liberti e Poeta, dal titolo I dannati di Calais che racconta come a Calais, la città del nord della Francia, sul canale della Manica, ci sono afgani, pachistani, sudanesi, eritrei che hanno avuto lo status di rifugiati (quasi tutti in Italia) ma che vogliono andare a Londra a cercare lavoro.
http://www.internazionale.it/video/2015/04/29/francia-calais-londra-mani... (pubblicato il 29 aprile 2015)
di Lidia Saija
di Maria Serena Tait
L’occhio mangia prima dello stomaco
(proverbio magrebino)
È toccato a Mina Yakoubi, giovane donna di origine marocchina residente a Trento da diversi anni, l’onore di inaugurare il ciclo di cene a tema, proposto dal Gioco degli Specchi per il 2015.
di Gracy Pelacani
di Aloui M. Taher, Abula Mohamed Kalilismail, Barrim Said, Bouchrite Rachid, Ikekhua David, Khallouki Abdellah
Da una casa abbandonata
a un hotel a 5 stelle
Quante notti senza sonno
di Maria Rosa Mura
Sappiamo che la fotografia è una passione, che prende come una malattia, ma come sei arrivato al reportage fotografico di impegno sociale
di Raffaele Crocco
Vi prego di non pensare sia retorica: parlare di come è nato, di come vive e cresce l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo è davvero parlare di una splendida follia nell’editoria italiana. Che lo scriva chi – cioè io – lo ha pensato, voluto e messo in piedi può sembrare quanto meno scorretto e comunque apparentemente poco obiettivo. Spero di dimostrarvi che non è così.