Questo libro riassume "alcune cose che abbiamo capito" durante i due anni di accoglienza di profughi da parte della Caritas di Udine, in occasione della cosiddetta "emergenza Nord Africa" del 2011.
Chen Cao avrebbe voluto vivere come poeta e traduttore, traduce sì, ma solo libri polizieschi e lavora come ispettore capo di polizia a Shangai. È questo il personaggio di Qiu Xiaolong che anima molti suoi romanzi, un uomo colto che cita poesia ad ogni piè sospinto, quando non la compone.
In questo testo, il settimo della serie, l'autore affronta il tema dell'inquinamento, la dedica è infatti “Per i laghi e i fiumi inquinati della Cina”.
Si torna a fare due chiacchiere insieme tra italiani e stranieri, per favorire l'apprendimento della lingua e per conoscere persone e mondi lontani da Trento.
Possiamo ascoltare il pensiero e la musica di una poeta contemporanea grazie alla concorde e generosa azione di almeno tre persone. Uno scrittore che vive sul crinale di più mondi e vuole farci partecipi di quello da cui proviene, una appassionata traduttrice che si mette a nostra disposizione, un editore temerario.
"Dietro la stazione ci sono le macchine dei soldati. Noi li teniamo d'occhio, il sabato mattina se ne vanno e la domenica sera lasciano di nuovo la macchina dietro la stazione. Aprono il baule e tirano fuori borse e valigie e le armi. Le armi non hanno il caricatore. Li guardiamo mentre si fanno il nodo alla cravatta e abbottonano la camicia. Infilano la casacca con le mostrine sulle spalle, calzano il berretto, parlano tra loro, passano davanti alla stazione e scompaiono oltre la curva di via dalla staziun."
"È sempre l’oceano, ovviamente, ma si vede che qualcosa è cambiato, il suo colore è diverso. Le onde, basse e larghe, continuano a dondolare delicatamente, c’è ancora soltanto oceano, ma il blu si macchia a poco a poco di giallo. Però non si forma il verde, contrariamente al ricordo che ci ha lasciato la teoria dei colori, ma qualcosa di torbido. L’azzurro luminoso è scomparso. L’increspatura turchese sotto il sole di mezzogiorno è sparita. Il cobalto insondabile da dove sorgeva il sole, l’oltremare del crepuscolo, il grigio piombo della notte: finiti.