di Andrea Trentini
Coltan, tantalio, tungsteno e tanti altri: sono le materie prime con cui è fatta la nostra elettronica e che provengono dalle zone di guerra dove ad estrarle sono uomini, donne e bambini senza diritti e ridotti in schiavitù.
di Fulvio Gardumi
In un momento drammatico per il lavoro in generale, la ricerca di un’occupazione per i rifugiati rischia di diventare un’impresa disperata. Ciò nonostante, c’è chi si ostina a cercare strade nuove per consentire ai tanti giovani rifugiati e richiedenti asilo di potersi impegnare e, possibilmente, diventare indipendenti.
di Manuel Beozzo
Eichstätt è una tranquilla cittadina universitaria a metà strada tra Monaco e Norimberga. La sua particolarità è data proprio dalla presenza dell’Università o, per meglio dire, dal numero dei suoi studenti: circa il 30 per cento della popolazione. Una presenza così importante significa per gli studenti potere avere un grosso ruolo nella società civile locale.
di Maria Rosa Mura
Questo è un appello non appello. Chiamo a raccolta le persone che condividono quanto vi dico, ma senza chiedervi di firmare nulla o di prendere impegni che non siano tra voi e voi davanti ad uno specchio.
Sono esausta per gli appelli che mi arrivano, molti assolutamente condivisibili: che faccio? passo le giornate a firmare e rilanciare? e il destinatario che ne farà? spesso è proprio a lui e alla sua cerchia che la mia età nega la fiducia.
Le miniere di carbone del Limburgo in Belgio furono meta di molti italiani costretti a emigrare. L’analisi proposta in questo volume è basata sui risultati di una ricerca svolta nel paese di Lindeman, dove l’autrice, figlia di un immigrato italiano, è nata e cresciuta. Le condizioni di lavoro dei minatori italiani, le modalità dell’accoglienza, le difficoltà d’integrazione, il razzismo e le problematiche legate al rispetto delle differenze emergono dalle testimonianze dei diretti interessati, che condividevano la speranza di costruire una vita migliore per sé e i loro figli.
Per i nostri "Momenti di conversazione", questa volta si parla di feste e tradizioni
Un paesino di montagna, in Trentino, ripopolato da nove ragazzi etiopi, tutti adottati dalla stessa coppia, che ospita anche tre adulti problematici: un record italiano o forse mondiale. Due dei ragazzi, Yema e Neka, corrono. Vincono. Battono altri record. Sono figli dell'altopiano africano: leggeri, veloci, resistenti. Due nuovi italiani che raccontano, in parallelo, la loro storia, e quella della loro straordinaria famiglia.
A questo link il trailer:https://www.youtube.com/watch?v=A-Ct01Vaa-w
Il documentario è stato selezionato nella sezione Orizzonti vicini del Trento Film Festival e nella sezione Extr'A del Festival del Cinema Africano a Milano.
Italia 2015 - 25 minuti - Documentario In collaborazione con Nereal e Il Gioco degli Specchi.
Regia, fotografia, montaggio Matteo Valsecchi. Assistente regia Margherita Rosi. Fonico Roberto Fusco. Colonna sonora Andrea Taeggi.