Questa rivista raccoglie una panoramica degli ultimi vent'anni della letteratura macedone. Si tratta di un' antologia con estratti da romanzi, una serie di racconti e poesie di un buon numero di autori. Vi si assommano altri scritti, dall'altra sponda dell'Adriatico e dell'Atlantico, tra cui un racconto di Adrian Bravi, un colloquio di Tahar Lamri e Fulvio Pezzarossa sul concetto di letteratura migrante in Italia, la riflessione di Beatrice Seligardi su un convegno tenuto a Parma nel 2010 su testi ed autori della migrazione ed una analisi della poesia dell'arabo-american
Un noir ambientato sulle rive del fiume Niger, in un villaggio di pescatori cultori del mondo acquatico e delle leggende che lo riguardano. Il delitto e l'indagine sono il pretesto per presentare le classi popolari del Mali, il loro rapporto con il potere, con l'occidente, il modo di conciliare credenze animiste tradizionali con l'islam, di vivere pacificamente con etnie di cultura totalmente diversa.
Anche questo romanzo nasce dall'impegno civile dello scrittore che sente, verso i compagni che non sono potuti sfuggire come lui al carcere e alla morte, un dovere di testimonianza e di memoria. Ha già narrato la loro lotta contro il regime degli ayatollah, ha rivissuto la storia iraniana della seconda metà del '900, ora getta lo sguardo più indietro nel tempo per raccontare al suo pubblico europeo storia e ricchezza delle tradizioni persiane.
È il racconto dell'esperienza di una libraia marocchina, della sua esistenza legata al libro, delle iniziative che ha attuato per difenderne il valore, trasmettere conoscenze e promuovere lo sviluppo di una mentalità critica che passa "attraverso i tempi lenti e il respiro che dà la lettura".
È un testo a cui ci si affeziona lentamente perchè si muove a piccoli passi, a quadri minuti, a dettagli che non pretendono subito attenzione e non emozionano dalle prime righe. Poi ci si trova immersi in un ambiente e in una folla, prendono corpo persone e storie e le pagine non bastano mai. L'ambiente è quello della Romania, una nazione molto più complessa e sfaccettata di quanto non si pensi, la folla è quella degli armeni che vi si sono rifugiati fuggendo dalla Turchia, dei loro antenati e dei parenti dispersi in tutto il mondo.
1911-1964. I romanzi e racconti raccolti in questa poderosa opera sono ambientati in Cirenaica, la provincia orientale della Libia, dal 1911 – quando quella terra era una trascurata provincia dell’impero ottomano – al 1964 – allorché le scoperte di ricchi giacimenti petroliferi alterarono radicalmente la vita del paese.
Autunno 1989. Una piccola cittadina della Moldavia sta vivendo i suoi ultimi mesi sotto il regime comunista. Catalin, un giovane insegnante logorato da lunghe lotte politiche sotterranee e amori sbagliati, taglia i ponti con il suo passato da dissidente e decide di stabilirsi in una tranquilla cittadina di provincia. Ma la vita lo porta di nuovo su binari sconosciuti e imprevisti.
É Magda, la sua studentessa dell’ultimo anno, il suo tormento e la sua salvezza al tempo stesso, la ragazzina il cui cuore ribelle porta ad andare sempre controcorrente
Il titolo del romanzo della scrittrice nonché artista americana, che oltreoceano ha oramai collezionato prestigiosi riconoscimenti, evoca nella sua traduzione italiana (molto distante dall'originale, The Buddha in the Attic) una atmosfera quasi magica, sospesa e surreale.
In realtà, il tema che tratta è tutt'altro che idillico, in quanto racconta della migrazione di moltissime donne giapponesi verso gli Stati Uniti all'inizio del XX secolo, spose per procura a mariti incontrati solo in fotografia.
E venne la notte è la storia di una presa di coscienza, quella di un bambino ebreo in un paese arabo che, travolto da una improvvisa guerra, riesce a comprendere il legame fra la propria esperienza e la memoria storica della sua famiglia, a trasformare una drammatica vicenda personale in una lettura del mondo e della natura umana. Ma è la stessa storia della sua famiglia, cacciata nel 1490 dalla Spagna della Santa Inquisizione e condannata a vagare per l'Europa fino all'approdo in Africa nel 1900.
Il web cinese registra oggi oltre 500 milioni di utenti. Nonostante i tentativi di censura e di “armonizzazione” compiuti dal governo, il popolo della rete si impone nella Cina di oggi e disegna un intreccio di reti e relazioni spesso invisibile a prima vista, a causa della sua intrinseca molteplicità.