In un campo di accoglienza a Berlino si intrecciano le storie di Nelly e dei suoi bambini, di Hans, fuggito come loro dalla DDR, e di Krystyna, una profuga polacca, venuta nella speranza di curare il fratello. Vivono tutti nel campo, non nel mitico occidente della libertà, ma “in un campo con un muro intorno, in una città con un muro intorno, in un paese con un muro intorno.”
Pubblicato per la prima volta in Germania nel 1963, questo breve romanzo racconta una storia d'amore e i grandi eventi storici che l'hanno travolta, due treni che viaggiano in direzione contraria e travolgono l'individuo, come il misterioso incidente da cui è convalescente la protagonista. Sullo sfondo di un Muro che si sta innalzando si prospetta per lui la fuga nella Berlino occidentale, per lei la scelta della patria e della adesione alle utopie socialiste.
Cresciuto a Berlino est, l'autore racconta con umorismo brillante la vita quotidiana di un gruppo di adolescenti che vivono proprio accanto al muro. L'amicizia, l'amore per la più bella del quartiere, le innocenti cospirazioni per trovare un proibitissimo disco dei Rolling Stones o liberare la DDR comperando terreni, le visite dello zio 'occidentale', i miseri tentativi di recuperare una misteriosa lettera d'amore volata nella striscia della morte tra i due muri paralleli della frontiera.
Lagum è una parola turca per indicare un passaggio sotterraneo privo di luce, quello percorso dalla protagonista nella sua vita per riuscire ad allevare le figlie, quando è stata privata di tutto il suo benessere di signora della ricca borghesia belgradese e costretta all'indigenza dall'avvento del nuovo regime di Tito.
Joshua lo sa da sempre: dall’altra parte del Muro c’è il nemico, un popolo pericoloso e violento da cui occorre difendersi, anche con la forza. Un giorno, per caso, scopre un tunnel sotto il Muro, e con molti timori varca il confine. Nella città in cui sbuca, non così diversa dalla sua, incontra Leila, una ragazzina con cui stringe subito amicizia. Non gli ci vuole molto per capire che di lì, come di qua, non ci sono nemici, solo persone che cercano di sopravvivere e parlarsi in un mondo difficile e ostile. Tornato a casa, decide di aiutare Leila e la sua famiglia.
Sono passati più di vent'anni da quella notte di novembre del 1989 quando il Muro di Berlino - triste e barbara icona della Guerra fredda che per quasi mezzo secolo aveva tenuto divisi la Germania e il mondo intero in due blocchi ostili e contrapposti - venne preso a simboliche picconate dai berlinesi in festa.
Catalogo a cura di David Crowley e Jane Pavitt, l'immagine di copertina è quella del catalogo in inglese con foto della mostra prodotta dal Victoria and Albert Museum. Vi è anche una versione del catalogo solo con testi edito per l'esposizione al MART di Rovereto, 28 marzo - 26 luglio 2009 e reperibile alla biblioteca comunale di Trento.
Slavenka Drakulić narra come si vive e viveva nell'Est europeo, quando il comunismo come sistema politico non esiste più, guardando la realtà dal punto di vista delle donne e della loro vita quotidiana. Il testo non risulta più in commercio ed è reperibile solo in biblioteca.
Cosa racconterebbero un cane, una gatta, un topolino, una talpa, un pappagallo, un corvo, una maialina e un orso della loro vita sotto il comunismo? Charlie, un cane romeno, rilascia un'intervista alla stampa lamentando come la distruzione del centro storico di Bucarest ordinata da Ceausescu per costruire la "Casa del Popolo" abbia gettato per strada due milioni di randagi. Bohumil, un topolino di Praga, accompagnando un parente nella visita al museo del comunismo, gli spiega i motivi della caduta del regime e il valore di ciò che il museo rappresenta.
Il testo offre racconti di vario respiro, argomento e lunghezza dello scrittore e poeta polacco. Nel primo, «Le due città», parla del mito familiare di Leopoli, la città assegnata nel 1945 all'Ucraina e da cui la famiglia polacca viene espulsa per essere deportata in quella Slesia da cui erano espulsi a loro volta i tedeschi. «La vita dei miei genitori venne spezzata in due: prima e dopo la partenza. E anche la mia, sebbene i quattro mesi trascorsi in quella città meravigliosa non potessero reggere i confronto con l'esperienza dei lunghi anni di una vita adulta.»