Pieno di sensibilità per la forte comunità di italiani (circa 500mila) che vivevano in Svizzera, questo documentario racconta la storia della loro discriminazione. Considerati "un problema", gli italiani erano visti in modo stereotipato e considerati indistintamente noiosi, sporchi e pericolosi "non-cittadini", trattati malamente tanto dall'opinione pubblica quanto dai funzionari dell'immigrazione. Questo film venne bloccato dopo essere stato proiettato per la prima volta sugli schermi svizzeri perchè dipingeva una realtà preclusa a questo cinema.
Questo film venne bloccato dopo essere stato proiettato per la prima volta sugli schermi svizzeri, nel 1964, perché dipingeva una realtà preclusa a questo cinema.
L'autore non ha però rinunciato ad indagare questa realtà e torna a parlarne in "Vento di settembre", una analisi di quel che è successo a questi emigrati tanti anni dopo.
Si veda http://www.ilgiocodeglispecchi.org/film/scheda/vento-di-settembre.
It./Ted. con sott. in it.
Saimir e Edmond sono un padre e un figlio di quindici anni, immigrati in Italia dall’Albania. Tra i due c’ è un legame profondo ma un difficile rapporto di comunicazione. Il padre lotta per creare per sé e per il figlio un futuro diverso continuando ad usare, tuttavia, metodi illeciti: il traffico di clandestini provenienti dall’Europa dell’Est. Quando Saimir scopre che Edmond si è legato ad un noto mafioso albanese coinvolto nello sfruttamento della prostituzione, il ragazzo ha una reazione violenta. Inizia così un suo cammino tutto personale alla ricerca di un riscatto possibile.
Il ritorno della gente del Maghreb che vive in Europa alla propria terra d’origine durante le vacanze estive e lo studio dei diversi punti di vista e significati di questo ‘ritorno’: un esodo nella direzione opposta, un viaggio alla rovescia rispetto alla rotta disperata che migliaia di rifugiati intraprendono ogni anno dalle coste africane verso le nostre terre.
Nikolas è un medico straniero poco integrato in un paese di provincia. Un giorno in ambulatorio arriva una bambina colpita da shock anafilattico. Nikolas capisce che la vita della piccola dipende dalle scelte che dovrà fare in pochi secondi, nella completa solitudine della sua responsabilità...
Il ritratto di una ragazza di 17 anni, Nisansala, dello Sry Lanka che da circa 3 vive a Roma dove ha raggiunto i genitori, immigrati da lungo tempo. La ragazza è alle prese con la complessa e contraddittoria condizione della propria identità, sospesa tra il radicamento e il rifiuto del suo paese di provenienza.
“Volevo indagare l’esperienza di sentirsi stranieri, raccontare lo spaesamento, la sospensione e le contraddizioni quotidiane in cui vivono le persone divise tra la loro cultura d’origine e quella del paese ospitante. In questo percorso riconosco ora una parte di me, quella che, seppur in condizioni di privilegio, ha vissuto all’estero ed è stata ‘straniera, non integrata’” (E. Lodoli)
Questo breve libro è un insieme prezioso di racconti che si intrecciano. la vita attuale di un abitante di Montevideo, la sua infanzia con lo zio pescatore, i racconti di questo e la vita di lui a Marina di Camerota, il viaggio a Marina del protagonista sui luoghi conosciuti da quei lontani resoconti, la voce di Virgilio, il suo Palinuro. Luoghi e fatti ripresi in più dimensioni ed in profondità: capo Palinuro è quello reale, quello narrato da Virgilio, quello della tempesta che ha travolto l'imbarcazione dello zio salvata dai fuochi di Sant'Elmo.
Un cenno agli italiani di Tunisia. Non ha pretese storiche: lo premette, molto c'è da indagare e approfondire sulle vicende che vedono per più secoli stanziamenti a volte consistenti di italiani in Tunisia. Questo semplice libriccino ha il fascino di aprire la finestra su eventi dimenticati, ignoti ai più. Gli ebrei sefarditi di Livorno che portano le loro professioni liberali presso il bey, i contadini e i pescatori siciliani che dissodano terreni, importano colture pregiate, costruiscono strade, edifici pubblici, strutture, sardi che lavorano nelle miniere dell'interno.