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Mio figlio il fanatico

Regia: 
Udayan Prasad
Paese di produzione: 
Gran Bretagna
Anno: 
1997
Durata: 
88'
Locandina: 
Sinossi: 

Parvez è un pakistano emigrato in Inghilterra da ormai trenta anni. Vive a Breadford, nel centro del paese, fa il tassista, è sposato con Minoo e ha un figlio, Farid. E' un uomo pienamente integrato nella società inglese e ne condivide appieno gli stili di vita. Sogna per il suo unico figlio un avvenire sicuro, una piena integrazione, un diploma da ragioniere per riuscire a conseguire un buon posto di lavoro e una brava ragazza, magari inglese.
Farid è un adolescente come tanti in Inghilterra, fino a quando comincia ad avere comportamenti strani: lascia improvvisamente la sua ragazza inglese, si sbarazza di tutto, dai libri alla chitarra, si ritira in una vita ascetica intenzionato a tornare in modo radicale ai valori del suo popolo e del suo Dio.
Parvez, visti i comportamenti insoliti del figlio, di primo acchito pensa che si tratti di droga, ma ben presto capisce che il suo ragazzo ha preso la strada del fanatismo religioso.
La ribellione di Farid assume proporzioni intollerabili quando una sorta di santone, per suo volere, si insedia prepotentemente nella casa di suo padre e inizia ad istigare dei giovani compagni di Farid alla rivolta contro il fenomeno della prostituzione, prendendo di mira proprio un'amica di Parvez.
In questo film, che realmente parla di scontro culturale, peraltro all'interno della stessa famiglia ed escludendo quindi una volta tanto il connubio “origine-cultura”, un padre e un figlio decidono di vivere due vite diverse, dividendo nel mondo i componenti dell'intera famiglia.
Hanif Kureishi, autore anglo-pakistano dal cui romanzo è tratta questa pellicola, affibbia al figlio la parte del conservatore, del “fanatico”, in modo originale e contro tendenza.

Lettere al vento

Regia: 
Edmond Budina
Paese di produzione: 
Italia
Anno: 
2002
Durata: 
84'
Locandina: 
Sinossi: 

Tirana - Niko è un cinquantenne ex segretario del Partito Comunista Albanese ed ex professore. Suo figlio Mikel è emigrato in Italia ma lui non ha notizie da tempo anche se con regolarità giungono soldi alla famiglia in Albania.
Niko, raccimolato il denaro, decide quindi di organizzare il viaggio per l'Italia, dove vuole rintracciare suo figlio, scoprire che fine ha fatto e che cosa è diventato.

Le cri du coeur - Il grido del cuore

Regia: 
Idrissa Ouedraogo
Paese di produzione: 
Burkina Faso
Anno: 
1994
Durata: 
86'
Locandina: 
Sinossi: 

Il piccolo Moctar, costretto a lasciare la sua casa e gli amici più cari per raggiungere il padre emigrato in Francia, non riesce ad adattarsi alla nuova vita. Le sue inquietudini e le sue angosce si materializzano in una iena che lo insegue, perseguitandolo, ovunque lui vada. Non è pazzia; solo Paulo, però, lo capisce e lo aiuta a sconfiggere le sue paure affrontando la iena.

Lamerica

Regia: 
Gianni Amelio
Paese di produzione: 
Italia
Anno: 
1994
Durata: 
135'
Locandina: 
Sinossi: 

Due faccendieri italiani, Fiore (Michele Placido) e Gino (Enrico La Versa), vivono l'Albania post-comunista. Loro vogliono comprare una fabbrica statale per pochi soldi, ma c'è un ostacolo: hanno bisogno di un socio albanese. Trovano il candidato ideale in un ex leader del regime, Spiro Tozaj (Carmelo di Mazzarelli). Si tratta di un vecchio malato, matto e solo, che ha scontato trent'anni di lavori forzati… Tutto va per il verso giusto: Fiore torna in patria e lascia Gino con le tasche piene di soldi in un paese straniero dove basta essere italiani per ottenere quello che si vuole. Ma alla vigilia di concludere il contratto, il vecchio fugge…

La Promesse

Regia: 
Jean Pierre e Luc Dardenne
Paese di produzione: 
Belgio, Francia, Tunisia, Lussemburgo
Anno: 
1996
Durata: 
90'
Locandina: 
Sinossi: 

Liegi. Igor, giovane adolescente, è apprendista meccanico, ma la sua attività principale è assistere il padre Roger nei traffici illegali di manodopera di immigrati clandestini. Un giorno, nell’edificio che alcuni immigrati stanno ristrutturando agli ordini di Roger, arrivano due ispettori del lavoro: nel fuggi fuggi generale un immigrato africano, Hamidou, cade da un ponteggio e si ferisce mortalmente. Prima di morire Hamidou chiede a Igor di badare alla moglie Assita e al loro bambino. Di nascosto dal padre, Igor promette e cerca di mantenere fede alla promessa. Quando intuisce che il padre vuole sbarazzarsi anche di Assita vendendola come prostituta, Igor fugge con lei e il bambino. Ma il rapporto tra i due non è semplice…

La paura mangia l'anima

Regia: 
Rainer Werner Fassbinder
Paese di produzione: 
Germania
Anno: 
1973
Durata: 
91'
Locandina: 
Sinossi: 

Emmi è una vedova tedesca di sessant'anni che lavora come donna delle pulizie. Vive sola, non parla mai con nessuno e non riceve visite, neppure quelle dei suoi figli che sembrano averla dimenticata. Una sera, in un locale, Emmi conosce Alì. A farli incontrare è la solitudine e l'emarginazione.
Alì è un trentenne operaio marocchino che soffre l'isolamento degli stranieri.
Contro le resistenze dei rispettivi ambienti sociali, i due decidono di sposarsi, ma le pressioni sono sempre più forti e la situazione pesantissima. Emmi viene emarginata dalla famiglia e dai vicini: ciò che li fa uscire dai gangheri è il fatto che una “buona donna tedesca“ si sia scelta un uomo di colore. Alì viene condannato per aver sposato una donna più anziana.
Ali ed Emmi decidono quindi di partire per una breve vacanza e al loro ritorno miracolosamente troveranno l'ambiente che li circonda totalmente cambiato.
Alì ed Emmi sono il centro di questa pellicola di Fassbinder e sono gli unici esseri umani che egli decide di rappresentare. Certo sono circondati da altri personaggi, ma questi ultimi sono solo delle caricature di cui il regista si serve per illustrare le contraddizioni della società contemporanea.

La cloture de Sangatte

Regia: 
Federico Ambiel, Andrée Rossi Maroso
Paese di produzione: 
Italia
Anno: 
2004
Durata: 
43'
Locandina: 
Sinossi: 

Dall'apertura dell'Eurotunnel, 1997, un flusso di persone in fuga dai conflitti e dalla miseria alla ricerca di un futuro in Gran Bretagna è andato via via intensificandosi e si è concentrato sul territorio del Pas de Calais.
Un passaparola silenzioso tra persone in cerca di asilo ha fatto conoscere l’esistenza del Centro di Sangatte in tutti i paesi incendiati dalla guerra. Questo centro, allestito dalla Croix Rouge francese, ha dato accoglienza a circa 75.000 persone tra il 1999 e il 2002.
Il 18 dicembre 2002 il centro è stato chiuso su accordo dei Ministri Blair e Sarkozy.

"La mattina della chiusura, avvenuta verso le cinque, abbiamo raggiunto questo piccolo paese vicino a Calais, per capire cosa stesse accadendo, perché il centro fosse un problema, cosa rimane adesso di questo progetto".(F.Ambiel e A.Rosssi Maroso)

Il documentario si articola in tre momenti: la chiusura, le manifestazioni contro la chiusura, le parole dei richiedenti asilo. Il commento di Francis Gest, portavoce del collettivo di sostegno ai rifugiati racconta come questi arrivi siano indipendenti dall’esistenza del Centro. Il sociologo Derr, direttore di Sangatte, illustra la vita all’interno del Centro. Murielle Thorens, addetto stampa della Croix Rouge espone la sua esperienza con i rifugiati dal punto di vista umano e di relazione con queste persone. I ragazzi con cui parliamo ci immergono in un mondo altro, vicino a noi, distante da noi: con una semplicità disarmante ricordano gli anni di cammino verso Sangatte, l’abbandono del proprio paese, la sopravvivenza in attesa di un futuro dignitoso lontano dalla guerra.
Ora che il centro è chiuso cosa succede? Ovviamente i rifugiati continuano ad arrivare. Sangatte è smantellato ed essi dormono per strada, nei parchi, nei bunker abbandonati della seconda guerra mondiale lungo la costa. Ma le istituzioni considerano il «problema Sangatte» ormai risolto.

Foku - fuoco sporco

Regia: 
Claudio Bozzatello
Paese di produzione: 
Italia
Anno: 
2005
Durata: 
18'
Locandina: 
Sinossi: 

Foku è il tentativo di raccontare la storia di 4 ragazzi e il loro lavoro nelle ex acciaierie Falk. Jon, Titti, Miki e Sandu sono alcuni tra coloro che negli ultimi anni hanno vissuto tra i vecchi capannoni dismessi, estraendo rame e cercando di difendersi dalle molte insidie. Le immagini di quello che è stata in passato vivono attraverso gli occhi del custode che lega a quei capannoni i ricordi del suo lavoro, di quello di suo padre e di moltissimi amici e colleghi.

«Un’enorme area dismessa, un insieme di capannoni e palazzine che, fino a pochi decenni fa, ospitavano una delle maggiori realtà della siderurgia in Europa. Oggi quell’area è il rifugio, la casa e il posto di lavoro di chi ha una realtà spesso complicata da vivere. Realtà invisibili e spesso inimmaginabili per chi vive oltre il muro di cinta […]. Crediamo nella possibilità di rendere una testimonianza di queste storie diverse, nella preoccupazione che la totale demolizione dell’area – da riconvertire in un grande centro polifunzionale – le cancelli per sempre». (C. Bozzatello)

Escape across to Himalaya

Regia: 
Maria Blumencron
Paese di produzione: 
Tibet - India
Anno: 
2000
Durata: 
29'
Locandina: 
Sinossi: 

Dei genitori tibetani fanno partecipare i loro figli a una pericolosa, spesso mortale marcia attraverso l'Himalaya verso il Nepal, per dare loro la possibilità di ricevere un'educazione scolastica nella propria cultura e di praticare la loro religione. Maria Blumencron accompagna questo viaggio.
Nasce così un'agghiacciante cronaca che, con l'uso di poche parole e immagini impressionanti, racconta la drammatica fuga attraverso l'Himalaya e l'arrivo al Tibetan Children Villa Dhsrmsala/India.

El barrilete

Regia: 
Alessandro Angelini
Paese di produzione: 
Italia
Anno: 
2005
Durata: 
100'
Locandina: 
Sinossi: 

L’amicizia tra due ragazzi non ancora adolescenti costretti a diventare adulti troppo in fretta: Mario, un bambino di strada, capace di muoversi con insolente padronanza per le vie di Managua, in Nicaragua e Enrique, cercatore d’oro di 14 anni, in fuga dalla povertà e da una vita senza prospettive.
Il viaggio di Enrique alla ricerca del fratello maggiore in città sarà un percorso non solo geografico, ma soprattutto un tragitto di iniziazione dell'età adulta, alla scoperta di un mondo rovesciato dove i bambini si comportano da adulti e questi ultimi appaiono lontani, distanti, evanescenti come fantasmi.

«Ci sono storie che non vengono mai raccontate, che restano custodite tra le strade che le vedono nascere, senza superare mai i confini dei loro luoghi originari. Le storie di alcuni bambini di Managua sono di questo genere.
Una precedente esperienza lavorativa nel paese centroamericano mi aveva lasciato in eredità un chiodo fisso: raccontare la condizione dell'infanzia in questo paese, perché mai avevo assistito in vita mia a tale ingiustizia, bambini obbligati a crescere in fretta per poter sopravvivere. Managua non è solo la capitale del Nicaragua – crocevia obbligato per chi si sposta da una parte all'altra del paese in cerca di una vita migliore - ma anche il luogo che meglio riflette il senso di totale abbandono del mondo infantile.
Per le sue carattertistiche architettoniche – gli ampi centri commerciali anonimi come ovunque nel mondo, le strade a tre corsie costellate dai cartelloni della Pepsi che sovrastano le rovine del terremoto e gli echi del passato sandinista – meglio di ogni altra città rappresenta il punto di rottura tra il passato e il presente. Managua è un po' lo specchio dei tempi. Il posto più adatto in cui perdersi, in cui smarrirsi, non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello dei valori e degli affetti». (A. Angelini)

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