La madre Eka, la figlia Marina e la nipote Ada sono le tre generazioni, tutte al femminile, della stessa famiglia. Vivono a Tblisi, in Georgia, in un vecchio appartamento dove spesso mancano la luce e l'acqua. Sono tre caratteri forti, carichi di speranze e di sogni: Eka, più di ogni altra cosa, vorrebbe riabbracciare suo figlio Otar, partito molti anni prima per Parigi, Marina desidera una vita più appagante mentre Ada è stanca della miseria del suo quotidiano e sogna di cambiare.
Contrariamente ai desideri però la vita delle tre donne scorre lenta e senza cambiamenti evidenti tra battibecchi e dispetti, tenerezze e affetto, fino a quando, un giorno, le notizie che giungono dalla Francia sono terribili: Otar, questo personaggio che mai appare ma attorno al quale ruota tutta la storia, purtroppo è morto in un incidente.
Per non dare un dispiacere ad Eka, Marina e Ada, con l'intento di proteggere la nonna da un dolore per lei immenso, fanno di tutto per nascondere la tragedia. A partire da quel momento, però, le loro vite cambieranno per sempre fino a quando Eka non scoprirà la verità.
Un ispettore di polizia alle prese con il caso della sua vita pronto a tutto per risolverlo. Un sedicente interprete in cerca del primo impiego. Un immigrato nel luogo e nel momento sbagliato. Su tutti, l’ombra del terrorismo internazionale.
«Colpevole fino a prova contraria non vuole puntare il dito e criticare la polizia italiana, ma è una critica al metodo globale usato per la lotta al terrorismo, una specie di pesca a strascico che purtroppo causa anche molte ingiustizie». (H. Krissane)
Catenaccio in Mannheim racconta la vita di emigranti italiani in Germania. Il documentario osserva soprattutto la situazione di sette giovani tedeschi di origine italiana che, ognuno a suo modo, cercano di trovare la propria identità e di uscire dallo stereotipo del “figlio del lavoratore immigrato”. Ci si pone la seguente domanda: cosa sanno in realtà i figli dei “gastarbeiter” della vita dei propri genitori e nonni, della vita vissuta tra emigrazione e inserimento in una nuova società?
Un emigrato della seconda generazione cerca di trovare una risposta, intraprendendo una viaggio personalissimo da Mannheim - nell’esaltazione dei campionati mondiali di calcio del 2000 - al paese natale del padre in Sicilia.
Approdo Italia si occupa di due figure di quotidiano e straordinario altruismo, un prete originale ed un ragazzo volontario che ospitano in parrocchia, ma anche in Chiesa e nelle loro stesse case, gli immigrati clandestini che arrivano quasi ogni giorno nei battelli improvvisati per attraccare esausti nei porti intorno a Siracusa: si occupano di loro, offrono loro un letto e un pasto caldo, si preoccupano dei loro documenti ma soprattutto restituiscono loro la dignità di cui ogni essere umano ha bisogno.
Visibile qui http://vimeo.com/52915181
Tre uomini emigrati a Casablanca sono prigionieri dei loro sogni. Uno, Ismail, desidera ardentemente un lussuoso paio di scarpe; un'altro, Otman, di poter mantenere il suo unico cavallo rimasto in vita; e l'ultimo, Said, di rendere felice la propria famiglia, rimasta a vivere nel loro villaggio natale sulle montagne innevate dell'Atlante.
Inchiesta sui poeti migranti, analoga a Da qui verso casa, sugli scrittori.
Un libro di interviste a scrittori stranieri che scrivono in italiano senza bisogno di un traduttore.
Le poesie hanno come temi dominanti i problemi legati all’immigrazione. In esse si accenna alle difficoltà che questi cittadini affrontano nel loro percorso migratorio: lo sradicamento, la nostalgia, la solitudine, le aspettative spesso naufragate, le difficoltà di inserimento nel contesto sociale nuovo, il desiderio di realizzarsi dal punto di vista professionale, economico e familiare, i fallimenti, ecc. Problemi così drammatici dei quali la società civile del terzo millennio è testimone.
Nella notte del 26 aprile 1986 si verificò il grave incidente nucleare di Černobyl'.