
I suoi racconti parlano con estrema semplicità della vita quotidiana, osservano da vicino la natura degli uomini, sono insomma ben lontani non solo dai toni trionfalistici e guerrieri propri di qualunque regime ma anche dai valori rivoluzionari e da quelli tradizionali.
Del passato glorioso del generale in pensione non si accenna nemmeno, lo vediamo ritirarsi in città, nella casa del figlio, gestita con cinica concretezza dalla nuora.
Cos'è la Somalia? qual è la storia dei suoi rapporti con l'Etiopia?
François Bégaudeau è un giovane professore di francese in una scuola della periferia parigina. Nel film interpreta se stesso raccontando la propria esperienza di insegnante.
La sua classe è composta da ragazzi e ragazze le cui famiglie sono arrivate in Francia da diversi paesi: Cina, Marocco, Senegal... ognuno con la propria storia e i propri problemi, fuori e dentro la classe.
François li accoglie, li ascolta, li sprona a crescere ogni giorno, contro le difficoltà e con grande devozione verso il proprio lavoro.
Estremamente poetico e vero questo film porta a riflettere sulla multiculturalità e sulla professione dell'insegnante nelle società contemporanee.
Palma d'oro a Cannes 2008.
Si segnala anche il libro da cui il film è stato tratto: François Bégaudeau, La classe, Einaudi, Torino, 2008.
Bing arriva clandestinamente in Italia dalla Cina. Ad attenderla c’è il suo nuovo fratello.
«Il film costituisce il capitolo conclusivo di una trilogia sulla condizione esistenziale imposta dalla clandestinità, iniziata con Il giorno del santo (2002) e Maria Jesus (2003). Anche in questo caso, si è creato durante il lavoro con gli attori un’intensa sintonia, risolta in un cortocircuito tra esplicita finzione e intima realtà: un gap che ha lasciato sul terreno gli spazi tra i visi, i corpi e le poche parole all’interno di una storia sbilanciata verso un altrove che incalza. Mio fratello Yang è nato infatti dal desiderio di rispondere a delle domande, ma più ci addentravamo in questa ricerca, più diventava evidente una sola risposta: tutto era sfuggente, inafferrabile, rarefatto. Eppure tutto era lì, in quelle vite scoperte» (G. De Serio, M. De Serio).
Maria Jesus è una docu-fiction: la storia vera di una donna peruviana (interpretata da se stessa) nelle mani dei trafficanti di immigrati.
Vincitore del 21° Torino Film Festival.
L’ultimo giorno di lavoro di una ragazza curdo-irachena in Italia.
Zakaria comincia a conoscere la cultura araba.
– Sono Zakaria.
– Anch’io sono Zakaria.
«“Signore”, disse Zaccaria, “dammi un segno”.
“Il tuo segno”, disse il Signore, “sarà che per tre giorni potrai parlare alla gente solo a segni”».
(Corano, Versetto 41, III sura, Al-’Imrân)
Arabo con sottotitoli in italiano.