
Perché mettersi a scrivere? Munif è un economista, ma a partire dal 1973, a quarant'anni, comincia a dedicarsi alla scrittura con sempre maggiore convinzione e producendo opere monumentali. La sua poetica viene esplicitata in questo romanzo quando il protagonista dichiara di avere due progetti che lo ossessionano: scrivere e andare a Ginevra a portare le sue denunce.
“Epico”, nel senso etimologico del termine, potrebbe venire definito il romanzo dell’autrice afro-americana Toni Morrison. Epico in quanto Morrison descrive una saga, lunga due secoli, di un gruppo di uomini e donne di colore che fonda un villaggio, Ruby, nell’Oklahoma. Si tratta di un luogo isolato, ai margini più estremi di una società che per secoli li ha esclusi, rifiutati, offesi, obbligandoli alla ricerca di un luogo, teatro della vicenda, che agli occhi di questo manipolo apparirà, almeno all’inizio, un paradiso immacolato e immune da ogni male.
Scritto con Anna Maria Mori, un testo in cui si rincorrono due voci racconta le vicende dell’Istria diventata jugoslava, vista con gli occhi di chi è partito e con quelli di chi è restato, con gli occhi dell’infanzia e con quelli dell’età matura che non può dimenticare e vuole capire. Anche se del trauma subito dalle due bambine di allora e di tutto quel dolore non si può trovare un perché.
Il titolo originale è My place: in un libro autobiografico l’autrice ricerca con ostinazione nella memoria dei suoi familiari, contro la loro stessa volontà, la propria appartenenza, le proprie origini, nascoste per paura e vergogna.
L'autore ripercorre la storia dei popoli dominanti e subalterni dal colonialismo ottocentesco fino ai nostri giorni, cercando la soluzione della tragedia dell'odio nelle pieghe della storia.
Racconti italiani: Ventinove racconti sull’Italia, dell’Italia, o dall’Italia?
La raccolta di racconti, o, come recita il sottotitolo, “frammenti di narrativa” dell’autore brasiliano, affronta uno dei temi, quello amoroso, più dibattuti nella storia della letteratura mondiale.
Un griot racconta la storia di Cousim Samba, eroe-antieroe, maledetto dal giorno in cui è venuto al mondo. Cacciato dal villaggio, in una bidonville africana attraversa le terribili esperienze del potere coloniale e del regime successivo all'indipendenza.
Un ragazzo molto giovane conosce l’amore, anche se proibito dalle consuetudini sociali del suo ambiente. Ma egli è forte, sicuro di sé, vive in un mondo tutto suo pur essendo profondamente legato ai suoi amici d’infanzia. E’ il suo segreto impegno politico, sulle orme del padre e del fratello, che lo rende diverso dagli altri. E’ stata la prova, superata, della tortura, subita da giovanissimo, a renderlo più forte, saldamente unito alla famiglia e al suo gruppo sociale, determinato nelle sue azioni.