Il primo anno di superiori è complicato per tutti. Figurarsi per Takoua, che di cognome fa Ben Mohamed, è di origine tunisina, è musulmana, porta il velo e vive nella periferia di Roma, dove uno dei suoi compagni di scuola è un bulletto di nome Marco che si professa fascista… peccato che Marco è così scemo che nemmeno lui sa bene cosa vuol dire!
Dozzini ritorna su temi a lui cari, che intrecciano società italiana e parlano, necessariamente, anche di migrazioni, in un contesto di provincia.
Il viaggio di Nsaku Ne Vunda ha inizio nel 1583 in una notte di tempesta, nel piccolo villaggio di Boko, «una contrada di misteri e magia, dove i morti a volte si aggiravano tra i vivi in una promiscuità mistica che sfidava le leggi della ragione». Cresciuto nel rispetto degli antenati e delle tradizioni del suo popolo, studia alla scuola dei missionari nella capitale del regno del Congo, dove viene ordinato prete con il nome di don Antonio Manuel.
Africana è uno strumento per capire quanto l'Africa non vada coniugata al singolare, ma al plurale. Uno strumento di difesa contro gli stereotipi e contro tutte quelle visioni che ancora vogliono descrivere questo enorme continente, così vario al suo interno, come una lunga distesa di capanne. Africana aprirà le porte al lettore, sia a quelli che già sono appassionati delle letterature del continente sia a quelli completamente a digiuno, delle tante Afriche dentro l'Africa. Un continente moderno, giovane e creativo come pochi.
Dal fondo del cassetto disordinato di una scrivania scoperta in casa, a Roma, riemergono alcuni oggetti dimenticati dai vecchi proprietari: francobolli, un dizionario greco-italiano, qualche bottone, cartoline mai spedite, la foto di tre donne in piedi davanti a una finestra. C’è anche un quaderno fucsia, con il nome «Nerina» scritto a mano sulla copertina. Chi è Nerina? Senza cognome, come un poeta classico o medievale, come un artista del Rinascimento, la donna che, ci assicura Jhumpa Lahiri, ha scritto i versi raccolti in questo libro, sfugge alla storia e alla geografia.
Un romanzo autobiografico che scava nelle radici della famiglia dell'autore e che permette non solo a chi scrive di affrontare la storia piena di omissioni della sua famiglia, ma che assume valenza collettiva poiché a partire da una storia individuale si restituisce un altro pezzetto della storia nazionale che si confronta con un tema ancora rimosso o edulcorato, quello coloniale. L'autore risale le tre generazioni che lo hanno preceduto, quando alla fine del XIX secolo il bisnonno salpa in cerca di fortuna per il continente africano, e precisamente nella colonia eritrea.
Com'è cambiata la nostra quotidianità durante il lockdown? Quali stati d'animo ed emozioni ha alimentato il distanziamento fisico e sociale? "La quarantena ci ha fatti sprofondare in una dimensione surreale dell'esistenza, chiusi in casa o disposti in fila indiana a debita distanza. Niente baci, abbracci, strette di mano e carezze".
Il libro più recente del sacerdote poeta, racconti sovrabbondanti di umanità