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Pensieri e parole

Quando le convinzioni personali contano di più della realtà concreta

La post verità e i migranti

di Verdiana Fronza

Storie

Percorsi autobiografici nel carcere di Sollicciano

Salve sono Melany e mi presento

di Katia Raspollini

EDOARDO

Oggetto di gran valore affettivo

Giustizia minorile

Il futuro passa dalla voglia di creare occasioni per cambiare

Ricominciamo dai giovani

di Valentina Re

Società

Se i rifugiati giocano a basket

Il lato sociale dello sport

di Manuel Beozzo

Primo piano

Il ruolo delle storie che gli uomini raccontano

Riflessioni di Serenella Iovìno sull'ecologia come visione delle connessioni*

di Maria Rosa Mura

Editoriale

L'ospitalità e la pace

di Maria Rosa Mura

In tempi bui non serve cercare soluzioni in grandi teorie, ma bisogna provare a trovarle "negli incerti e spesso deboli lumini che alcuni uomini accendono", scriveva Hannah Arendt.*

A braccia aperte. Storie di bambini migranti

Editore: 
Mondadori
Anno: 
2016
Luogo di edizione: 
Milano
Autore: 

Presentazione: 

Alcuni tra gli autori più noti per la letteratura d'infanzia si incontrano in questo volume che raccoglie storie, vere, di bambini migranti: Alex, che fuggì da Sarajevo; di Gina, che emigrò negli Stati Uniti; dei due fratellini haitiani adottati; del piccolo Hazem, che dalla Siria arrivò in Germania; del giovane Hailè, giunto in Italia dall'Eritrea; della famiglia di Ferrara che trovò riparo in Svizzera; di Claudia, la piccola rom; di Casimiro, che viaggiò dalla Polonia a Milano in un TIR; di Emanuele, che ora vede la sua Napoli solo alla TV; di Shaira, che cercava un luogo pacifico dove fa


Open Lab Art

Open Lab Art 2017 

Open Lab Art non si era interrotto con la mostra a Palazzo delle Albere, ma i richiedenti asilo avevano continuato a tenerlo vivo e incontrarsi.

Non sposate le mie figlie!

Regia: 
Philippe de Chauveron
Paese di produzione: 
Francia
Anno: 
2017
Durata: 
97
Locandina: 
Sinossi: 

Claude e Marie Verneuil, appartenenti alla grande borghesia di provincia, sono una coppia di genitori molto tradizionali, che si dichiarano di mentalità aperta. Le loro amate figlie si sono innamorate di uomini di origini e fedi differenti dalle loro e i due sono costretti a far buon viso a cattiva sorte. Senza voler sembrare razzisti, Claude e Marie hanno sempre desiderato che le loro ragazze si sposassero in chiesa seguendo i loro valori e ben presto la figlia minore sembra accontentare i loro desideri, incontrando un buon ragazzo cattolico, che però è di origine ivoriana.

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